Al via il gran ballo delle destre

Ad aprire le danze è stata la vincitrice delle elezioni politiche in Italia, Giorgia Meloni. Nel suo discorso al Grand Hotel Parco dei Principi di Roma, nella notte elettorale del 25 settembre, ha dichiarato l’obiettivo della sua vita e della sua missione politica: “Il grande obiettivo che ci siamo dati è far sì che gli italiani siano nuovamente orgogliosi di essere italiani, di sventolare il tricolore”.

Un’altra donna, Marin Le Pen, traino della destra francese, si avvicina via twitter alla pista da ballo e si congratula: “Il popolo italiano ha deciso di prendere il mano il proprio destino eleggendo un governo patriottico e sovranista”.

Dalla Germania ancora una donna, l’eurodeputata Von Storch, le fa eco: “Congratulazioni all’intera alleanza di centrodestra, con Matteo Salvini e Giorgia Meloni può costruire un forte governo di destra. Svezia al nord, Italia al Sud: i governi di sinistra sono quelli di ieri”.

A spingere il patriottismo verso il momento catartico ci pensa il figlio di Bolsonaro in quello che appare come uno scambio di cortesie in vista delle prossime elezioni del 2 ottobre in Brasile: “La nuova prima Ministra dell’Italia è Dio, Patria e famiglia”.

Si accoda anche il figlio di Benjamin Netanyahu che si congratula non solo con Giorgia Meloni, ma con il campo conservatore in Italia.

Già, perché la vittoria della Meloni in Italia viene vista come la spinta che l’Europa delle destre stava aspettando. E ora vogliono tutti diventare grandi amici. Tra questi gli ungheresi di Viktor Orban: “In questi tempi difficili abbiamo più che mai bisogno di amici che condividano una visione e un approccio comuni alle sfide dell’Europa”, scrive  Balazs Orban.

 La visione comune europea delle destre, da quelle più centriste a quelle più estreme, è sintetizzata da Santiago Pascal, presidente di Vox, il partito politico dell’estrema destra spagnola: “Questa notte milioni di europei ripongono le speranze nell’Italia. Giorgia Meloni ha mostrato la via per una Europa orgogliosa, libera e di nazioni sovrane, capaci di cooperare per la sicurezza e la prosperità di tutti”.

Scrosciano gli applausi, dunque, da tutte le destre per la donna che la CNN  ha definito “La premier più a destra dai tempi di Mussolini”, mentre  la musica rimane la stessa: scetticismo nei confronti dell’Europa dove è in corso una guerra con migliaia di vittime civili e militari, protezione dei confini prima ancora che protezione delle persone, difesa della famiglia ma negazione del matrimonio egualitario e di tutto ciò che non si conforma al dogma cristiano-cattolico.

Se questi sono i passi con cui si danzerà in Europa, la libertà consisterà nel camminare ancora a passo d’uomo, a fianco di quella umanità che vorranno respingere.

di Nicoletta Iommi

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