Più Libri Più Liberi, la piccola e media editoria diventa grande

Anche ieri, davanti a La Nuvola dell’Eur, a Roma, centinaia di persone erano in fila per Più Libri Più Liberi. Uno straordinario successo di pubblico per la fiera della piccola e media editoria, arrivata alla diciasettisima edizione e organizzata dall’Associazione Italiana Editori. Numeri in linea con le 100 mila presenze dello scorso anno, oltre 1.500 invece gli autori italiani e internazionali che hanno preso parte alla manifestazione. Da Zerocalcare a Luciano Canfora, da Michele Serra a Marco Travaglio, passando per l’israeliano Abraham Yehoshua, il camerunense Patrice Nganang e l’autore di House of Cards Michael Dobbs.

È stata una “grande festa del libro e del mondo della cultura” secondo Anna Maria Malato, Presidente di Più libri più liberi, che ha visto la partecipazione di un pubblico “attento, colto e interessato, proveniente non solo da Roma ma da ogni parte dell’Italia. Siamo molto soddisfatti per l’attenzione che tramite la nostra manifestazione siamo riusciti a dare ad un tema complesso come il Nuovo Umanesimo. Ci impegneremo per consolidare questo risultato e crescere ancora negli spazi e nell’offerta”.

Crescita è la parola chiave anche dell’Indagine Nielsen, presentata proprio a PLPL, dove si mettono in luce i numeri dell’andamento della piccola e media distribuzione. Più di una copia su tre di quelle vendute nel 2018, stando ai primi 10 mesi dell’anno, è di un piccolo o medio editore, con ben il 41,8% del fatturato complessivo del mercato del libro di quest’anno (era il 39,8% nel 2017) che proviene da questo comparto. Il fatturato cresce del +2,2% (in parte dovuto anche al prezzo di copertina del venduto, che è del 20-21% più alto rispetto a quello degli altri editori), ma cresce anche il dato a copie (+1,2%).

Dati che descrivono una forte vivacità del settore e che vanno a braccetto con i numeri sull’import-export dell’editoria nostrana all’estero. Secondo l’Osservatorio AIE nel 2018 sono stati venduti 7.883 titoli italiani fuori dalla nostra penisola (+9% rispetto al 2017) e ne sono stati acquistati 9.358 (+0,7%).

“L’editoria – sottolinea il presidente di AIE, Ricardo Franco Levi – si conferma la più grande industria culturale del Paese e, al suo interno, si evidenziano in particolare la salute e i buoni risultati dei piccoli e medi editori. Ciò nonostante, per quanto il settore editoriale reagisca molto meglio di tutti gli altri comparti della cultura, pesa il calo dei consumi. Risulta quindi necessaria più che mai una politica di promozione  della lettura e un sostegno alla domanda”. Stando sempre ai numeri dell’Indagine Nielsen, le ultime otto settimane dell’anno incidono per il 24-25% dell’intero fatturat annuale. Il Natale quindi potrebbe portare un nuovo segno + nella piccola e media editoria.

di Lamberto Rinaldi