Matera: da “vergogna nazionale” a capitale europea della cultura 2019
Chissà con quanto stupore Carlo Levi accoglierebbe la notizia di Matera capitale europea della cultura: lui che la Lucania l’ha conosciuta bene resterebbe esterrefatto. Intellettuale di sinistra, strenuo oppositore del fascismo, Carlo Levi nei suoi anni di confino in quella terra lontana e sconosciuta, ha dato vita a una straordinaria testimonianza della miseria di un popolo abbandonato dalla storia, condensata nelle pagine del suo capolavoro “Cristo si è fermato a Eboli”.
Siamo negli anni ’30 e il torinese Levi, racconta così la sua prima visita ai Sassi:
«Questi coni rovesciati, questi imbuti si chiamano Sassi, Sasso Caveoso e Sasso Barisano. Hanno la forma con cui a scuola immaginavo l’Inferno di Dante (…). Dentro quei buchi neri dalle pareti di terra vedevo i letti, le misere suppellettili, i cenci stesi. Sul pavimento erano sdraiati i cani, le pecore, le capre, i maiali. Ogni famiglia ha in genere una sola di quelle grotte per abitazione e ci dormono tutti insieme, uomini, donne, bambini, bestie (…) sembrava di essere in mezzo ad una città colpita dalla peste…»
Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi, in visita in Lucania nel 1949, definiscono i Sassi di Matera “vergogna d’Italia”.
Sono trascorsi esattamente 60 anni e la vecchia città troglodita è risorta. Da vergogna nazionale nel 1949 a città simbolo della cultura in Europa per tutto il 2019. La storia di Matera è quella di una miracolosa rinascita, resa possibile soprattutto grazie all’intervento dell’industria culturale, cinematografica e turistica.
Nel 1964, il regista Pier Paolo Pasolini sceglie Matera per ambientare il suo celebre film Il Vangelo secondo Matteo, ricostruzione fedele del Vangelo eponimo, che ripercorre scene della storia della vita di Cristo. Il regista percepisce le potenzialità e la magia di una città dalle atmosfere bibliche, esattamente come farà 40 anni dopo Mel Gibson, che deciderà nel 2004 di girare proprio a Matera il suo contestato film la Passione di Cristo. Non a caso, la città si fregia oggi dell’appellativo di “seconda Betlemme”. Nel 1993 l’Unesco ha inserito i “Sassi” nella World Heritage List, in quanto “esempio di sistema di vita millenario da preservare e tramandare ai posteri”.
Matera può essere fiera di trasmettere millenni di Storia alle nuove generazioni. Musei, laboratori, percorsi tematici in diverse lingue, hotel “diffusi” e ristoranti tipici faranno la felicità dei numerosi turisti che la città si appresta ad accogliere nel corso dell’anno.
Matera si gode orgogliosa il suo riscatto.
“Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza” (Carlo Levi)
di Vittoria Failla