Maradona 2.0: CR7 alla Juve. Torna in Italia un campione con buoni piedi e problemi col fisco

A Torino è tornata la monarchia, ma non quella sabauda, bensì quella spagnola. No, non temete siano tornati i Borboni facendo il giro largo: è sbarcato in Italia e vestirà la maglia bianco nera il re del calcio, Cristiano Ronaldo. 

Classe 1985, nato a Funchal, Portogallo, ultimo di quattro figli, è considerato oggi uno dei giocatori più forti al mondo e di sicuro tra i più ricchi. Muove i primi passi nello Sporting Lisbona, per poi volare in Inghilterra, nel Manchester United, fino al Real Madrid e oggi alla Juve. E’ il capitano della sua nazionale, dove vanta un primato in termini di presenze e reti. Ha vinto una supercoppa portoghese, tre campionati inglesi, due spagnoli e ben cinque Champion League. E’ stato ininterrottamente nella classifica dei giocatori più forti al mondo dal 2004 e ha vinto il pallone d’oro ben cinque volte: nel 2012 ha messo all’asta questo importante riconoscimento, donando i ricavi per costruire scuole sulla striscia di Gaza. Una bella moglie, quattro figli e 30 milioni per i prossimi quattro anni. 

Eppure non è tutto oro quel che luccica, neanche se parliamo di Cristiano Ronaldo: pagato 112 milioni dalla Vecchia Signora, anche con soldi targati Fiat, guadagnerà da solo il 25 per cento dello stipendio di tutti i suoi compagni di squadra messi insieme, per un affare totale di 300 milioni di euro. Si prevede un aumento di 10 milioni di incasso al botteghino e introiti altrettanto abbondanti, se non maggiori, dalla vendita delle magliette: si calcola se ne stia vendendo una al minuto in tutto il mondo. 

Cristiano Ronaldo non è solo un ottimo colpo per cercare di vincere la Champions League, ma anche un vero e proprio affare economico. Ronaldo è una macchina da soldi: fattura da solo 108 milioni di dollari l’anno e il nostro Paese, per sua stessa causa, non beneficerà, in termini di tasse, di questo vaso di Pandora. Nella legge di stabilità dello scorso anno è stata varata una misura per cui investitori stranieri, residenti in Italia, pagano al nostro Paese, sui proventi esteri, 100 mila euro di tasse indipendentemente dai guadagni che ottengono oltralpe. Un bengodi per i numeri da capogiro del calciatore portoghese. 

Proprio i numeri però hanno causato gravi problemi al campione: se il fisco italiano mette “tasse piatte” e non vuol vedere, quello spagnolo controlla e ha scovato strani giochini messi in atto dallo stesso Ronaldo. Il giocatore cedeva i propri cospicui diritti di immagine a società con sede legale nei vari paradisi fiscali, evadendo diversi milioni di tasse. E’ stata alla fine patteggiata una multa di 19 milioni a cui si è aggiunta una condanna a due anni con condizionale. Ergo: se Ronaldo evade ancora in terra spagnola, scattano le manette. Potrebbe essere questo il motivo che ha spinto un giocatore come Cristiano Ronaldo a lasciare il Real Madrid per la Juventus, o forse è davvero “una sfida” come ha dichiarato lui stesso. 

La vera domanda è se è giusto tagliare le pause di 15 minuti agli operai delle catene di montaggio Fiat, come disposto dal fu manager Sergio Marchionne, e comprare anche con quei soldi un giocatore per una squadra di calcio. 

di Irene Tinero

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