Rebecca Solnit e le sue riflessioni sulla sopraffazione maschile

Una donna idolatrata e criticata. Sempre dalla parte delle ragazze e fustigatrice dei maschi, è la femminista americana più famosa del momento.

Nella raccolta di saggi “Gli uomini mi spiegano le cose”, scritto nel 2008, Rebecca Solnit riflette sul mansplaining, fenomeno a cui la stessa giornalista, scrittrice e attivista ha dato un nome nello stesso anno. Un approfondimento sulle sopraffazioni maschili, da parte di un’autrice di riferimento nel dibattito sul femminismo in generale. L’espressione mansplaining, ormai diffusasi anche in Italia, almeno in certe bolle culturali, è stata ispirata proprio da questo articolo. Per mansplaining, si intende la tendenza maschile a spiegare qualsiasi argomento alle donne con la presunzione di saperne di più, il subdolo tentativo di trattarle, a priori, da incompetenti, sprovvedute, inette. La Solnit lo ha descritto in questo saggio scritto di getto nel 2008, pubblicato online e diventato subito un bestseller.

La scrittrice, scrive che era solita scherzare con la madre sul fatto che fosse un figlio perfetto. Non una figlia: perché da loro, dai maschi, ci si aspettano carriere accademiche e lavorative brillanti, successi pubblici e riconoscimenti. Se si nasce donna, invece, si dovrebbe rispondere a ben altre aspettative. E lei, Rebecca Solnit, continua ammettendo di essere ben più “capace di sistemare un tetto che di rincuorare un’anima”.

Il successo racchiude un fallimento per le donne: ci si aspetta che la loro affermazione derivi dal far sentire gli uomini infallibili. 

Nata nel 1961 in Connecticut e cresciuta in California, Rebecca Solnit ha spesso riflettuto sul rapporto tra uomini e donne anche se il suo interesse non si ferma qui. Si occupa di letteratura e attualità, senza tralasciare interventi legati alla politica americana, antropologia e viaggi.

Ma tornando al fenomeno mansplaining, in modo divertente e quasi comico, la stessa Solnit, in almeno un’occasione, si è trovata a dover ascoltare la spiegazione di un argomento che era stato tema di un suo saggio – e su cui quindi era molto preparata – da parte di un uomo che si sentiva in dovere di esporre le sue conoscenze in materia, arrogandosi il diritto di saperne di più.

Di questo saggio anche il sottotitolo è eloquente: riflessioni sulla sopraffazione maschile. Infatti il fenomeno di spiegare le cose, a prescindere dalla propria conoscenza, viene definito dalla scrittrice come una sorta di abuso di potere che gli uomini esercitano nei confronti delle donne.

Gli uomini che si macchiano di mansplaining ingigantiscono il loro ego minimizzando invece le conoscenze e l’attendibilità delle opinioni delle donne che si trovano di fronte. E così ritorniamo a quel fenomeno un po’ antiquato, ma ancora esistente, non neghiamolo, che la Solnit ha descritto per il Guardian. Ossia che, ancora oggi, in alcuni momenti e in alcuni ambiti l’unico vero successo delle donne sia “far sentire gli uomini infallibili”.

Per fortuna, di donne disposte a farsi sminuire a favore dell’ego maschile sembra ce ne siano sempre meno ma, come sottolinea sempre Rebecca Solnit, la battaglia delle donne per essere trattate come esseri umani con un diritto alla vita e alla libertà e a perseguire il coinvolgimento nelle arene della cultura e della politica continua, e talvolta si tratta di una battaglia molto dura ancora oggi.

di Stefania Lastoria

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