Sentirsi liberi

Sentirsi liberi, senza essere considerati anti americani. Sentirsi liberi di essere contro gli armamenti. Sentirsi liberi di volere la Pace. Sentirsi liberi di essere contrari all’invio di armi. Sentirsi liberi, non vuol dire essere anti americani. Vuol dire essere liberi di esprimersi contro il pensiero unico che ci vuole tutti uniformati al pensiero americano. Sentirsi liberi non significa parteggiare per Putin. Sentirsi liberi significa condannare, senza riserve, l’aggressione della Russia alla Ucraina. Sentirsi liberi significa essere contro tutte le guerre in ogni parte del mondo.

Ma c’è l’incredibile tendenza a fare dell’Occidente un sinonimo degli USA. Questo ci induce a sentirci antiamericani, anche se non lo siamo. Vorremmo rivendicare il diritto-dovere di comprendere cosa esso significhi in concreto e, perché no, anche quello di isolare i profili del modello Usa. Non ci piacciono i modelli Usa di intervenire, in ogni luogo del pianeta, militarmente, con uomini, armi, mezzi, bombe, il tutto per difendere, così dicono, l’interesse nazionale. Ma tutti gli Stati, tutti i popoli hanno lo stesso diritto. Solo che non hanno mezzi, risorse, capacità, e anche e soprattutto non hanno la spinta guerrafondaia degli americani.

Ripeto non sono antiamericano, ma sono contro questo modello americano. Così come sono contro il modello americano della circolazione delle armi.

L’ultima strage, diciannove bambini morti uccisi, in una scuola, dalla follia delle armi. Dalla facilità di acquistarle e detenerle per poi usarle nei momenti di solitudine e disperazione. Sono contro questo modello americano. Non sono antiamericano. Sono anche contro il modello del mercantismo esasperato, del liberismo senza regole,  dell’ esasperazione della ideologia della meritocrazia, che crea la “tirannia del merito” misurato sui parametri del successo e del denaro. Sono contro il modello americano che gli ospedali non sono pubblici e la sanità un privilegio. Sono contro il modello americano che non riconosce i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, che non hanno nessun tipo di welfare. Si il welfare, la più grande conquista tipicamente europea del novecento. Sono contro l’inganno della più grande democrazia del mondo. Un inganno che conoscevamo, ma venuto alla luce con Capitol Hill, l’assalto alla Casa Bianca, in cui abbiamo visto la degenerazione della grande democrazia.

Ma non sono antiamericano. Voglio sentirmi libero di esprimere queste critiche, senza essere tacciato di antiamericanismo. Sentirmi libero di ricercare la Pace e ripudiare la guerra, sempre. E per questo non sentirmi dire che sono antiamericano.

di Claudio Caldarelli

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