Ciao Anna, il ricordo della grande Marchesini

Angelica Basile

Non è stata purtroppo una sorpresa la morte di Anna Marchesini, sopraggiunta lo scorso 30 Luglio all’età di 63 anni in un letto d’ospedale a Roma. Da anni ormai la si vedeva, sempre più fragile in TV. A cadenza annuale, andava in visita al salotto di Fabio Fazio. In un piccolo involucro di corpo magro e martoriato dalla malattia, si prendeva beffa del dolore, della vita, della fine. Un uragano di ironia ed elettricità, nonostante le difficoltà di un’esistenza che la metteva alla prova. Era questo ancora fino all’ultimo istante, Anna Marchesini.

Signora del teatro, aveva raggiunto il successo nel Trio con Massimo Lopez e Tullio Solenghi. Ma lei era diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica, nella quale era poi diventata docente. Aveva macinato successi sul palcoscenico ma non disdegnando mai la TV. Tre presenze a Sanremo, boom di ascolti per I Promessi Sposi nel 1990, per poi tornare a teatro con Giorni Felici di Beckett.

Eclettica, camaleontica, ironica, profonda, Donna.  Negli ultimi anni, quelli della malattia aveva iniziato a scrivere libri, spaziando dai sogni d’infanzia a quelli maturi, mantenendo sempre la stessa freschezza, la stessa pungente purezza. Beffarda sulla morte, brillante sulla vita, con lei che se ne va l’Italia perde una grande attrice e una gran signora. Di quelle che non se ne fanno più.

di Angelica Basile

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