Donne: vittime di un mondo diverso

MariaLa violenza sulle donne è un crimine. E’ umiliazione, degradazione.

Le notizie che ci arrivano quotidianamente dai giornali, dai telegiornali, sulle donne maltrattate, usurpate e spesso anche uccise, sono agghiaccianti.

Sembra assurdo come ancora oggi, dopo che sono cambiate molte cose, è cambiato ad esempio il ruolo della donna, i suoi diritti, etc. etc. siano però ancora molte, troppe, le ingiustizie, i soprusi, le discriminazioni, le violenze, i diritti negati.

Sono storie drammatiche, troppe ormai, che vedono vittime le donne.

Storie di abbandono e di sopruso, racconti di ordinaria violenza, storie di ragazzine abusate, a volte costrette a prostituirsi, a volte obbligate a sposarsi giovanissime, vittime di lavoro minorile, madri minorenni, figlie dimenticate dai genitori, picchiate e violentate da chi avrebbe dovuto proteggerle.

Sempre vittime e oggetto, invece che persone con diritti e dignità.

Donne con dei sogni che vengono infranti dalla continua violenza, dall’umiliazione, dalle minacce verso di loro e verso le loro famiglie.

Tutto questo accade in troppi luoghi del mondo.

Pensiamo alle donne afgane chiuse nel burqa, a giovani africane che ancora subiscono le mutilazioni genitali, a bambine indiane obbligate a matrimoni combinati, a donne senza diritti.

Dalle “bambine domestiche” del Perù, alle “spose bambine” del Bangladesh, dalle “mamme bambine” della Costa d’Avorio, alle “bambine salvate dall’infanticidio” dell’India. E ancora bambine e donne vittime della schiavitù in Nepal. Ragazze schiave nepalesi, spesso giovanissime, dette “Kamalari”, vendute come schiave ai proprietari terrieri dalle famiglie contadine che non riescono a pagare l’affitto dei terreni. Sono spesso vittime di violenze da parte dei loro padroni e non godono di alcuna tutela da parte della giustizia.

La vendita  e l’impiego delle “Kamalari”, sebbene la legge vieti la schiavitù in Nepal, è ancora molto diffusa.

Ancora donne vittime di stupri, violenze domestiche, traffici umani, obbligate a lavori pesanti e sporchi come la prostituzione.

Ancora giovani donne vendute, comprate, rivendute… devastate…

Basti pensare alle tante vittime, fino ad oggi, della tratta di esseri umani, una delle più gravi violazioni dei diritti fondamentali della persona, un vero e proprio crimine, sì, perché tale è da definirsi, che riduce in schiavitù a scopo di sfruttamento sessuale.

Anche il nostro Paese ha visto donne, molte di queste giovanissime, vittime per un rifiuto, che va dal pretendere rispetto, alla volontaria interruzione di una relazione.

In tutti i casi la donna non è mai soggetto, ma è un oggetto. Non è mai padrona della sua vita, ma sempre proprietà di qualcuno.

Tutto questo mi addolora, mi angoscia, non può che venirmi in mente ingiustizia e crudeltà. Barbarie, brutalità, atti disumani.

La violenza sulle donne è un crimine. E’ umiliazione, degradazione.

La rabbia nel cuore per un fenomeno sociale denunciato da anni, che necessita di leggi più giuste, più severe, contro lo sfruttamento femminile, che  tutelino le donne vittime di violenza, che diano protezione a chi denuncia, che diano giustizia e dignità a quelle già ammazzate.

La strada è lunga, buia, tortuosa per un futuro migliore per le donne e le ragazze in tutto il mondo.

E chissà quante ingiustizie rimangono nell’ombra, chissà quante vittime subiscono in silenzio ogni giorno.

Donne silenziose, e donne coraggiose che raccontano una realtà che forse non si conosce, che forse si vuole ignorare: “la violenza sulle donne”.

Storie di indifferenza, di protezioni mai date, di richieste di aiuto non ascoltate.

Troppi forse i luoghi dove le violenze e gli omicidi di donne vengono troppo spesso giustificati e occultati.

Da qualche parte c’è una storia spezzata, un dolore che interrompe il fiato, una donna uccisa.

Da qualche parte ci sono donne massacrate, un elenco di numeri, freddi numeri, un elenco di morti, che mi auguro non restino soltanto tali, ma che siano un elenco di nomi con tutto il carico della vita, della forza di spirito e di speranza che incarnano, di protesta, di bellezza che sanno ancora portare.

di Maria De Laurentiis

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