La violenza in televisione provoca suggestione delle menti e incubi?

Alla televisione dedichiamo tanto tempo, quanto al sonno e al lavoro. È un’abitudine pericolosa soprattutto per i bambini. Sono infatti troppi i film e i cartoni animati che contengono solo un messaggio di distruzione e aggressività.

Un problema particolarmente attuale riguarda la presenza di contenuti inadeguati per bambini e adolescenti, soprattutto violenti o traumatici, nei media.

Quali le conseguenze della visione di eventi particolarmente drammatici attraverso il mezzo televisivo? I bambini si sa, sono facilmente impressionabili. Rimangono terrorizzati, ma non possono staccare gli occhi dallo schermo perché il contenuto è molto coinvolgente.

Un’immagine vista in televisione, particolarmente cruenta, può dar vita a problemi di natura psicologica. E con la diffusione ormai massiccia di tablet e smartphone, i più piccoli rischiano di imbattersi in contenuti ancor più pericolosi. La situazione è particolarmente grave soprattutto perché spesso ai bambini, anche quelli molto piccoli, viene permesso di utilizzare gli smartphone e i tablet dei genitori. Non esiste modo più semplice per farli distrarre o calmarli che dare loro un tablet o uno smartphone. I bambini sanno navigare. I piccoli così rimarranno in silenzio e divertiti per lunghi periodi di tempo, un lusso che i genitori occupati apprezzano molto. Pensare di affidare ai bambini questi dispositivi senza controllarli è non solo sbagliato, ma potenzialmente pericoloso. La maggior parte dei genitori raramente guarda i video assieme ai figli. Molti di questi video propongono contenuti strani, inquietanti, violenti e persino traumatizzanti. C’è qualcosa di malato in molti video per bambini e chi li crea, spesso non ha buone intenzioni. Naturalmente la motivazione principale di questi video è il profitto. Video, all’apparenza innocui, possono invece contenere contenuti osceni. C’è qualcosa di dannatamente sbagliato. L’innocenza dei bambini è messa a repentaglio. Utilizzando la manipolazione e l’inganno iniettano contenuti inquietanti direttamente nel cervello dei piccoli. E un bambino non ha i mezzi necessari per capirlo. Si tratta solo di essere vigilanti. Tenere d’occhio i video guardati dai bambini. Analizzare il loro contenuto.

In un giorno qualsiasi, manovrando il telecomando, i ragazzini possono infilarsi in una maratona di otto ore non stop di cartoni animati in cui il tema più spesso esaltato è la forza bruta. Incollati agli schermi ad assorbire idee senza produrne nessuna, sono diventati passivi e hanno perso creatività. Un eccesso di programmi televisivi può diminuire la resa scolastica. Quando la televisione è usata in modo improprio e quando prende il sopravvento si eliminano tutte le altre attività come leggere, fare sport, conversare; amicizia e socialità sono compromesse. I genitori possono limitare il tempo trascorso dai figli davanti al televisore e possono evitare di usare la televisione come una baby-sitter e ancora possono anche guardarla assieme ai figli, assicurando almeno un commento agli episodi di violenza.
Gli studi, condotti su più soggetti, provano che la violenza in televisione porta a un comportamento aggressivo. L’esaltazione della violenza in tv può provocare danni gravi e durevoli. Una nuova ricerca ha dimostrato che i bambini diventano aggressivi, più ostili e violenti. Gli effetti si accumulano poco a poco e persistono negli anni perché agiscono sui meccanismi cognitivi. Non è tuttavia solo il comportamento a risentirne, ma il giudizio che i piccoli si fanno sulla violenza, che diventa perfino divertente, eccitante. Più i bambini sono piccoli e più gli effetti sono dannosi. La confusione tra realtà e fantasia spesso crea malintesi e problemi. Nessuna meraviglia, dunque, per il ragazzino che si lanciò dal balcone di casa sua, proprio come aveva visto fare dal suo eroe preferito.
Sono sempre più frequenti i genitori preoccupati. Raccontano che i loro figli sono agitati, si arrabbiano e perdono le staffe.

In televisione trasmettono scene su una condanna a morte: alla scena del patibolo, un bimbo di cinque anni cerca di “rifarla” per gioco. Soccorso dalla madre e portato in ospedale, muore dopo tre giorni di vani tentativi in sala rianimazione.
Dopo aver visto alla tv un film nel quale ci sono ripetute e drammatiche scene di “roulette russa”, un ragazzo di sedici anni si spara alla tempia con una pistola. Trovato agonizzante dalla madre, il ragazzo giunge in ospedale clinicamente morto.
Un ragazzo seduto in salotto con la madre, il padre e la sorella, accende il televisore mentre trasmettono un film dell’orrore. Alla fine del film il giovane va in cucina e prende un coltello; tornato in salotto colpisce a morte la madre, il padre, e, prima che la sorella inorridita lo possa fermare, si toglie la vita.
I genitori dovrebbero essere più autorevoli. Devono anche aiutare i bambini a riflettere, facendoli ragionare e a vedere il bene e il male, non lasciandoli soli di fronte agli schermi di tv e computer. Parlare con i propri figli di ciò che stanno guardando o spiegare loro che le scene paurose non sono reali è ciò che i genitori generalmente dovrebbero fare per aiutare i propri bambini ad affrontare la paura suscitata da immagini violente o scene cruenti viste alla tv.

Sono preoccupata per come potrà essere la società futura, in cui i ragazzi vivranno da adulti e in particolare per la prospettiva di tante menti plagiate. Che cosa dà dignità all’uomo se non la libertà di pensiero ? Ogni minaccia a questa libertà è un attacco alla dignità umana.
di Maria De Laurentiis

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