La rivoluzione del sacchetto ecologico al costo di 8 euro, l’anno, a famiglia

A scorrere lo scontrino degli Italiani, quasi 800 miliardi euro l’anno, oltre alle prevedibili voci legate all’abitazione o al carburante si trovano interessanti propensioni.
Spendiamo 16 miliardi in bar e ristoranti e quasi 10 in telefonia mobile.
Diciannove miliardi se ne vanno in abbigliamento e 30 in frutta e verdura. Ne spendiamo tre per il caffè, quasi sette in fumo e 3,7 miliardi ce li beviamo. Visto che anche l’occhio vuole la sua parte, spendiamo 10 miliardi nei saloni di bellezza.
Siamo, poi, un popolo giocherellone puntiamo 95 miliardi, il 4,4% del pil, su macchinette, scommesse online, gratta e vinci e lotterie varie
Ma c’è una nuova voce che veramente ci preoccupa: gli otto euro l’anno che ogni famiglia dovrà spendere, dal primo gennaio 2018, in sacchetti di plastica biodegradabili per frutta e verdura.
Non sia mai detto che un popolo tanto fiero ed oculato si lasci dissanguare da un odioso balzello che la lobby degli ambientalisti vuole imporre a chi, nel simpatico sacchetto di plastica, non ha mai visto un nemico.
Si, sarà pur vero che la plastica è uno dei materiali più inquinanti e diffusi al mondo ma noi non siamo mica delfini o tartarughe marine. Non si riscontrano casi di umani che abbiano ingerito e siano soffocati per l’ingestione di un intero sacchetto. Certo, attraverso la catena alimentare qualche micro particella di plastica può entrare nelle nostre cellule, ma qui stiamo parlando di ben otto euro l’anno…
Poi, a dirla tutta, più che i soldi ci infastidisce l’intento pedagogico. Si, perché la norma impone che i sacchetti non possano essere forniti gratuitamente dal negoziante (mentre può essere portato da casa) perché, si sostiene, dover affrontare un costo ci indurrebbe a ragionare sulla questione. Non basta, la legge prevede anche che i consumatori, cioè noi, vengano informati degli effetti dell’impatto della plastica sull’ambiente, della necessità di mettere in atto misure per la sua riduzione e della sostenibilità ambientale delle buste biodegradabili e compostabili.
Questo è troppo. Citando il Presidente Scalfaro, nessuna norma può obbligarci a ragionare. Il pensiero e la riflessione sono e devono restare funzioni facoltative.
Non dobbiamo temere però: in campagna elettorale molti fieri difensori della libertà di ignoranza si sono schierati al nostro fianco.

di Enrico Ceci