Oro bianco

“La coca la sta usando chi è seduto accanto a te ora in treno e l’ha presa per svegliarsi stamattina o l’autista al volante dell’autobus che ti porta a casa, perchè vuole fare gli straordinari senza sentire i crampi della cervicale. Fa uso di coca chi ti è più vicino. Se non è tuo padre o tua madre, se non è tuo fratello, allora è tuo figlio. Se non è tuo figlio, è il tuo capoufficio. O la tua segretaria che tira solo il sabato per divertirsi. Se non è il tuo capo, è sua moglie che lo fa per lasciarsi andare. Se non è sua moglie è la sua amante, a cui la regala lui al posto degli orecchini e meglio dei diamanti. Se non sono loro, è il camionista che fa arrivare tonnellate di caffè nei bar della tua città e non riuscirebbe a reggere tutte quelle ore di autostrada senza coca. Se non è lui, è l’infermiera che sta cambiando il catetere di tuo nonno e la coca le fa sembrare tutto più leggero, persino le notti. Se non è lei, è l’imbianchino che sta ritinteggiando la stanza della tua ragazza, che ha iniziato per curiosità e poi si è ritrovato a fare debiti. Chi la usa è lì con te. È il poliziotto che sta per fermarti, che tira da anni e ormai tutti se ne sono accorti e lo scrivono in lettere anonime che mandano agli ufficiali sperando che lo sospendano prima che faccia cazzate. Se non è lui, è il chirurgo che si sta svegliando ora per operare tua zia e con la coca riesce ad aprire anche sei persone in un giorno, o l’avvocato da cui devi andare per divorziare. È il giudice che si pronuncerà sulla tua causa civile e non ritiene questo un vizio, ma solo un aiuto a godersi la vita. È la cassiera che ti sta dando il biglietto della lotteria che speri possa cambiare il tuo destino….è il montatore di Ikea o l’amministratore del condominio o l’elettricista che deve spostarti una presa.

Usa la coca anche il parroco che deve battezzare tuo nipote, la usano i camerieri che ti serviranno al matrimonio, che sniffano per avere eneegia alle gambe tutto il giorno. Se non sono loro, è l’assessore che ha appena deliberato le nuove isole pedonali, e la coca gliela danno gratis in cambio di favori. La usa il parcheggiatore, l’architetto e la ragazza del call center, anche il postino, il fisioterapista e la prostituta. La prende il gigolò, l’istruttore di palestra, il preside, il bidello e la guardia giurata. La usa il politico che ti ha promesso una licenza commerciale, quello che hai mandato in parlamento con i voti tuoi e della tua famiglia ed è sempre nervoso…” sono le prime due pagine del libro di Roberto Saviano – ZeroZeroZero – edito da Feltrinelli.

Fino agli anni novanta, la cocaina era una droga d’èlite, riservata a pochi ricchi in vena di originalità. Oggi è “sballo”di massa, popolare e a buon prezzo. Accessibile a tutti, ricchi e meno ricchi, professionisti e precari, posto fisso o voucher, disoccupati e occupati part time. La cocaina si trova ovunque e si compra anche a rate, con l’impegno sulla parola, che fa indebitare oltre misura coloro che “pippano”. C’è che la fuma, chi la sniffa o chi la strofina sulle gengive, anche tutti i giorni, perchè basta chiederla e la trovi ovunque. Il mondo della cocaina è un immenso suk, un grande mercato di illusioni che non conosce crisi.

Secondo l’Unodc, l’ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine, nel 2012 nel mondo 243 milioni di persone tra i 15 e i 64 anni hanno assunto almeno una volta sostanze illecite, fra tutte la cocaina è la più richiesta e la piu venduta dalla n’drangheta. Per i boss della mafia calabrese, l’oro bianco, è profitto e guadagno fuori misura. Flusso costante di liquidità che capovolge il pensiero economico classico, secondo cui la criminalità non produce perchè distrugge e non genera ricchezza. La cocaina ha invertito il meccanismo economico delle mafie. Sulla base di una ricerca condotta dall’Istituto Mario Negri di Milano sui residui tossici contenuti nelle acque di scarico, in Europa si comsumano ogni giorno circa 400 kg di cocaina, circa 140 tonnellate anno e sono stime al ribasso, emerse dagli scarichi fognari. La classe politica ci sta dentro con tutte le scarpe, senza citare i senatori presi con le mani nel sacco, anzi con il naso sulla “pista”, con prostitute, trans e quanto altro. Nel 2006 fece scalpore un servizio-inchiesta della trasmissione “Le Iene” secondo cui un deputato su tre farebbe uso di stupeffacenti, scoperti con il drug wipe, un test condotto, a loro insaputa, su cinquanta parlamentari.

Se non sono loro, allora è il pescivendolo, o il benzinaio, oppure il medico della mutua o il portiere del palazzo. È il professore dei tuoi figli, se non è lui è l’insegnante di piano o il sindaco del paese o il giornalista che scrive per te, se non sono loro sono tutti gli altri che non sono stati menzionati.

di Claudio Caldarelli

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