Perchè non dirlo in italiano?

L’italiano del nuovo millennio è una lingua pazzesca, trabocca di termini stranieri, usati a sproposito. La colpa? È un po’ di tutti, è ovviamente nostra.
Le mutazioni dell’italiano di oggi, parole pazzesche: chi usa emoticon, acronimi e faccine, etc. spariscono il congiuntivo, il futuro e molte parole, sostituite da forestierismi. È questa la tendenza, disegnando una radiografia attenta della metamorfosi che sta subendo la nostra lingua. I forestierismi sono in grande aumento, il nostro linguaggio sarà più povero, meno colto e subissato dagli anglismi.
Ci sono vocaboli nuovi, spesso legati al mondo di Internet: vedi taggare, chattare, postare. E poi ci sono mobbing, stalking, jobs act, spending review, master e tutor…

Nell’era di Internet le parole inglesi si stanno diffondendo a macchia d’olio nella nostra lingua e nel nostro uso quotidiano senza che si cerchino più adattamenti e alternative. Il risultato è che oramai in molti ambiti mancano le parole per “dirlo in italiano” e si ricorre agli anglicismi, spesso usati in maniera approssimativa, “maccheronica”, dato che non sempre si è consapevoli del corretto significato nella lingua inglese. Il rischio è di parlare l’itanglese, un idioma che sta lentamente svuotando l’italiano rendendolo più povero.

Forse è arrivato il momento di provare a mettere un freno a questa moda un po’ sciocca di farsi sedurre da ogni termine anglosassone quasi che questo ci rendesse più alla moda e più moderni.
E allora perché non dirlo in italiano?
Bisogna superare la sudditanza nei confronti dell’inglese, una sudditanza che ci sta portando a importare anglicismi come mai è avvenuto nella nostra lingua. Dobbiamo evitare che l’italiano si contamini e diventi un dialetto d’Europa, dobbiamo difendere il nostro patrimonio linguistico. È necessario recuperare un certo orgoglio per la nostra lingua come avviene in altre nazioni europee.

Adesso basta!

È assurdo sentire storpiare la lingua italiana tutti i giorni. Al telegiornale, su programmi di intrattenimento, nelle interviste, etc.

Basta!

Diciamoci la verità, alcune storpiature sono proprio ridicole! E poi smettiamola di cambiare il nome alle cose pensando che certi termini siano dispregiativi.

Basta!

Rifiutiamoci di seguire questa moda assurda. Rivogliamo la lingua italiana, quella vera, quella di Dante, del Carducci, del Pascoli, del D’Annunzio, quella del popolo italiano e non quella storpiata da uno qualsiasi.
Bisogna che le persone si esprimano in italiano, smettendo di intercalare le frasi con termini stranieri. Noi una lingua ce l’abbiamo, e sarebbe corretto che i signori politici la usassero in maniera corretta.
È possibile che nessuno si alzi in difesa di questa nostra povera lingua maltrattata?

di Maria De Laurentiis

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