Ricetta per il cinema all’aperto
Quella del Cinema all’aperto è una ricetta abbastanza veloce, non troppo difficile, che però risulta sempre intrigante e sofisticata.
Se volete stupire i vostri concittadini seguite attentamente queste indicazioni e regalerete loro la magìa di uno spettacolo d’altri tempi, ben prima che le multisale sostituissero il cinematografo.
Dosi per un piccolo paese di provincia:
-sette giorni di cieli sereni e di notti stellate,
-sette vecchi film d’autore restaurati (se ne trovano di belli a costo zero
nelle Cineteche nazionali),
-una piazzetta defilata, una di quelle piccine, una di quelle che servono ai
bambini per giocare,
– sedie leggere e impilabili, né troppe né poche: siate accoglienti con misura,
– uno schermo di tela bianca; dev’essere bello teso, bello alto, bello grande,
– un proiettore importante che buchi la notte e dia luce allo schermo,
– angurie e granturco (quanto basta)
– un megafono da processione, meglio se ve lo presta il parroco,
– permessi, domande, moduli, perizie, tutte le scartoffie necessarie a risolvere,
come in un Monopoli, imprevisti e probabilità.
Preparazione:
(difficoltà media)
Chiudete al traffico la piazzetta defilata, spegnete tutti i lampioni, lasciate solo qualche persiana illuminata che occhieggi sotto un tetto, lassù.
Guarnite le finestre della piazza con qualche panno steso ad asciugare.
Aspettate ogni pomeriggio che tutte le famiglie rientrino a casa per cena, quindi passate e ripassate per le strade col megafono a ricordare la programmazione. Chiamate tutti, insistete sull’orario, ma soprattutto sulla gratuità dello spettacolo.
Distribuite le sedie nella piazza con un certo ordine, lasciando lo spazio di manovra per i passeggini. Centrate il proiettore, aspettate che annotti.
Procuratevi a parte d’aver trasformato il granturco in popcorn e d’averlo confezionato in buste di carta per alimenti, togliete le angurie dal frigorifero e tagliatele a fette: le distribuirete a fine serata agli spettatori prima che se ne tornino a casa.
Parcheggiate un’ambulanza (obbligatoria) nei pressi dell’arena, in modo che anche medici e paramedici possano godere dello spettacolo.
Siate molto puntuali: i nonni di Marco, che cenano presto, arriveranno già prima del buio.
E’ bello, il cinema all’aperto. Per l’aria che tira, per i colori che si rincorrono sullo schermo nella notte, per la musica che rimbalza tra i muri della piazza, per il soffitto puntato di stelle. Perché le sere d’estate all’aperto si sta bene, perché il cinema è vita, perché il cinema è divertimento e sottrae la vita alle catene del tempo.
Un ultimo consiglio: finiti i titoli di coda, lasciate la piazza pulita e non dimenticate di riaccendere la luna.
di Daniela Baroncini