Donne tra violenza e suadenza, crisi greca e grazia iberica

Il Med ha iniziato a dipanare tutta la potenza e suadenza della sua reticolare materia cinematografica, dopo la serata inaugurale . Reticolare perché dentro la rassegna si svolge un premio parallelo a quello ufficiale, promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità, nello spirito della Convenzione di Istanbul del 2011.  È denominato WWW: Walk With Women, insieme alle donne, contro la violenzae prevede l’assegnazione di 1.500€ per il Miglior Cortometraggio e 750€ per la Migliore Fotografia. Sono stati proiettate tutti gli otto corti in concorso, al Cinema Savoy, mentre la Mostra Fotografica si tiene stabilmente per tutta la durata del Fest presso il Mercato Rionale di Piazza Alessandria.

Anche i primi due film del concorso ufficiale, però, hanno avuto come protagoniste assolute le donne. E proprio nel binomio potenza/suadenza, o meglio violenza/suadenza, dato che la suadenza è forse l’unica autentica e originaria forma di potenza ontologica, Il primo film, infatti, ci parla della violenta crisi economica e sociale greca, attraverso una vicenda e valenze simboliche profonde. Si tratta de Il Miracolo del Mar dei Sargassi, di Syllas Tzoumerkas. Il secondo film, La Vergine d’Agosto,  di Jonás Trueba, ci narra di Eva, una trentatreenne madrilena, persa nell’asfissiante caldo ferragostano della sua città, alla ricerca di uno spiraglio d’uscita dalla assillante indeterminatezza della sua quotidianità.

Il primo film è uno dei più significativi di quella recente corrente cinematografica ellenica battezzata come New Wave. Prima protagonista è Elisabeth, una cattiva tenente, una poliziotta di origine polacca alla Abel Ferrara, che si ubriaca e sniffa coca sequestrata agli arrestati, sottrae denaro e prove dalla scena del delitto, e non usa certo il galateo delle nuove norme di civiltà poliziesca per svolgere indagini e ottenere confessioni. Il tutto interpretato da una eccezionale Angeliki Papoulia. L’altra protagonista è Rita, interpretata da Youla Boudali, sorella di Manolis, cantante istrionesco e fatto di ogni tipo di sostanza, satrapo di un dispotico paradiso orgiastico, cui partecipano diversi notabili della piccola provincia della costa ellenica occidentale in cui la vicenda è ambientata. Vittima e poi carnefice, Rita viene a rappresentare la Grecia stessa, al cui prolungato oltraggio e stupro, per quanto si ritengano assolti, sono invece tutti coinvolti. Ma c’è una via d’uscita da simile brutalità nazionale? Al finale del film l’ardua sentenza.

Nello spagnolo La Vergine d’Agosto, all’opposto, la città, proprio nel suo periodo di maggiore afa estiva e diradamento, decongestionamento urbano per fuga vacanziera, sembra perfetta per aprirsi al discorso, all’incontro, al dialogo, allo spontaneo linguaggio colloquiale e gestuale femminile, anche quando sono gli uomini a intrecciare schermaglie di emozioni e parole dissimulate. Ricordi d’innamoramenti, storielle transitorie, tipologie maschili, mestruazioni, maternità sono il tessuto cromaticamente tenue ma tenace di tutti gli incontri tra musei, caffè, birrerie, locali da ballo, cinema, feste di strada che Madrid offre di giorno e di notte a chi rimane sulla sua superficie arroventata e tra le sue pieghe toponomastiche e antropologiche avvolte dalla penombra. La cifra stilistica di questo film è la grazia, interpretato proprio in tale stato con la G maiuscola dall’attrice protagonista Itsaso Arana.

Nel pomeriggio il Med ha presentato altre impostanti opere. Il suo omaggio, in primo luogo, al maestro partenopeo che ha premiato, Antonio Capuano, attraversoLa guerra di Mario, il suo film forse più conosciuto ma certamente non superiore alle tante sue altre geniali e originali creazioni. Fuori concorso è stato poi proiettato Consequences, dello sloveno Darko Štante, e Celles qui restent, di Ester Sparatore, nella sezione Le perle: alla scoperta del cinema italiano. La Commissione Europea ha inoltre presentato cinque suoi corti sulle opportunità proposte ai giovani europei in diversi campi delle attività professionali contemporanee.

Tutti i film del Med sono riproposti in giorni, orari e luoghi diversi durante lo svolgimento della rassegna, secondo quando indicato dai suoi siti ufficiali e pagine social.

di Riccardo Tavani