Recensione di “Passatopresente, alle origini dell’oggi 1989-1994”, di Simona Colarizzi

I nostri politici mi ricordano i funzionari romani che gestirono l’immigrazione dei Goti sulle rive del Danubio nei disastrosi eventi che portarono alla sconfitta di Adrianopoli nel 378 dopo Cristo.

I nostri politici ricordano quei funzionari, quei generali, che mentre maturavano le condizioni per quello che poi sarebbe stato un disastro dal quale l’Impero d’Occidente non si sarebbe più ripreso, erano lì a brigare, lucrare, trafficare, mentire, per accaparrarsi ogni vantaggio possibile a beneficio dell’unico Imperatore che servivano realmente: il proprio ego. Dobbiamo dircelo chiaramente: la campagna elettorale che ci sta portando verso le elezioni del 25 settembre è intrisa di un veleno che fa male all’anima, alla mente, ai cuori. È il veleno dei veleni: il nulla di senso.

Questa campagna elettorale sancisce il sostanzialmente fallimento completo del sistema della nostra politica: tutti, persino i politici stessi in fondo, sanno benissimo che le attuali forze in campo sono del tutto inadeguate e insufficienti a governare l’Italia in un momento come questo, e che quindi si troveranno costrette, prima o dopo, ad abdicare ai tecnici, come in fondo in Italia si fa reiteratamente almeno a partire dai primi anni 90, con una frequenza sempre più costante a partire dal governo Monti del 2012. I nostri politici esprimono il non senso, l’inadeguatezza e il vuoto di una Politica che è marcita dentro, non ha più idee, è dominata dal paradigma neoliberista di pensiero economico dominante e quindi, in definitiva, non può che anche comprensibilmente abdicare a quei tecnici che maneggiano i sofisticati sistemi economici e finanziari molto meglio dei politici. La politica nasce in Grecia agli albori della nostra civiltà: essa è stata ideata da pensatori geniali come Solone, è stata difesa dalle Città Libere greche durante il decennio delle guerre persiane, ed è stata pensata a fondo da Platone il quale, nel suo testo fondamentale intitolato per l’appunto Πολιτεία (La Repubblica), l’ha profondamente connessa alla comunità umana della Polis e all’Anima interiore degli umani. Noi assistiamo a una politica marcia perché sono marcite le idee sociali che animavano gli spiriti umani a riunirsi, fare comunità, creare nuovi modi per risolvere i problemi, migliorare, beneficare, cambiare il mondo. Marcita la Politica, a causa della caduta delle idee e dell’asservimento delle menti a un paradigma di pensiero nichilista dove tutto è ridotto a nulla tranne il denaro come generatore unico di tutti i valori, il passaggio dalla Demo-Crazia, potere del popolo, alla Tecno-Crazia, è già di fatto avvenuto ed è inevitabile, e mentre il Sistema dirigente politico abdicherà sempre più palesemente alla guida tecnica, la vera e reale opposizione si sposterà fuori dal palazzo, dando vita a una polarizzazione lacerante e dolorosa. Per questo la morte della Politica, delle ideologie che la animavano, e il conseguente sfacelo del trentennio populista che ne è seguito vanno pensati a fondo e illuminati da una consapevolezza più profonda e penetrante. È qui che, a mio avviso, il libro appena uscito della storica Simona Colarizzi, Passatopresente, offre un contributo prezioso e direi unico nel panorama contemporaneo.

In questo libro la Colarizzi vuole scandagliare le ragioni profonde della crisi italiana, vuole analizzare le origini dell’oggi, come recita il sottotitolo del testo, e per questo prende con grande lucidità in esame gli anni che vanno dal 1989, cioè dalla caduta del Muro di Berlino, al 1994, e cioè alla formazione del primo governo Berlusconi. Crollano le Ideologie, finisce la storia per come il 900 l’aveva conosciuta, e in Italia crollano, sommersi dalla corruzione e dagli scandali, partiti che portano nella loro tomba cento anni di storia e tradizione. Da questo trauma il nostro paese non si è ancora di fatto ripreso. Da Mani Pulite e dal crollo del sistema, alimentato da una grancassa mediatica che la Colarizzi giustamente pone al vaglio di una critica rigorosa, sono venute quella demonizzazione della politica, quel populismo e quei ripetuti fallimenti dei vari movimenti succedutisi, da Berlusconi al Movimento 5 Stelle, che hanno portato il nostro paese nella crisi in cui versa ora. Quello della Colarizzi è un libro necessario, che dà respiro e che fa bene all’intimo, alla mente, al cuore, perché consente di guardare all’oggi con la consapevolezza delle sue radici.

di Giacomo Fagiolini   

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