Papa Francesco ai mafiosi: “Convertitevi!”

Papa Francesco, nella omelia che ha tenuto a Palermo, in occasione della ricorrenza dell’assassinio mafioso di don Pino Puglisi, ha urlato “convertitevi, o la vostra vita andrà persa”. Bergoglio, ha condannato la criminalità organizzata sottolineando che è incompatibile con la fede cristiana. “Non si può credere in Dio ed essere mafiosi. Chi è mafioso non vive da cristiano, perchè bestemmia con la vita il nome di Dio-amore”. Papa Francesco, in questa sua seconda visita in Sicilia, ha pronunciato parole durissime contro la mafia.

La prima visita, nel 2013, a Lampedusa, denunciò il dramma dei profughi, le condizioni disumane e la sofferenza dei migranti che fuggono da guerre, fame, violenze, e non vengono accolti. Respinti. Respinti in mare. Lasciati affogare. Trovati morti sulle spiagge a decine, bambini, donne e uomini di ogni età. Questa seconda visita in Sicilia, papa Francesco ha voluto ricordare don Puglisi, il prete dei bambini, il prete della povera gente che accoglieva nella chiesa, per sottrarla alla manovalanza mafiosa dello spaccio e della violenza. “Oggi abbiamo bisogno di uomini di amore, non di uomini di onore, di servizio, non di sopraffazione. Abbiamo bisogno di camminare insieme, non di rincorrere il potere. Se la litania mafiosa è: tu non sai chi sono io; quella cristiana è: io ho bisogno di te.

Se la minaccia mafiosa è: tu me la pagherai, la preghiera cristiana è: Signore, aiutami ad amare. Perciò ai mafiosi dico: Cambiate! Smettete di pensare a voi stessi e ai vostri soldi, il sudario non ha tasche, non potete portare niente con voi. Convertitevi al vero Dio di Gesù Cristo! Altrimenti, la vostra stessa vita andrà persa e sarà la peggiore delle sconfitte”. Nel rione Brancaccio, il quartiere di don Puglisi, il prete barbaramente ucciso dalla mafia perchè toglieva i ragazzi dalla strada, dalla droga, offriva loro una speranza con l’amore della condivisione e dell’accoglienza, papa Francesco dice che è giunta l’ora di essere cristiani e di comportarci da cristiani amando il prossimo come noi stessi. “ Oggi siamo chiamati a scegliere da che parte stare: vivere per sè o donare la vita. Solo dando la vita si sconfigge il male. Don Pino lo insegna: non viveva per farsi vedere, non viveva di appelli anti-mafia, e nemmeno si accontentava di non fare nulla di male, ma seminava il bene, tanto bene. La sua sembrava una logica perdente, mentre pareva vincente la logica del portafoglio. Ma padre Pino aveva ragione : la logica del dio-denaro è perdente.

Guardiamoci dentro. Avere spinge sempre a volere: ho una cosa e subito ne voglio un’altra, e poi un’altra ancora, sempre di più, senza fine. Più hai, più vuoi: è una brutta dipendenza. Chi si gonfia scoppia. Chi ama, invece, ritrova se stesso e scopre quanto è bello aiutare, servire, trova la gioia dentro e il sorriso fuori, come è stato per don Pino”. Don Pino Puglisi è stato ucciso 25 anni fa, il giorno del suo compleanno. Don Pino morì con il sorriso sulle labbra. Sorrise al suo assassino. Un sorriso che non fece più dormire il suo uccisore che ebbe a dire: c’era una specie di luce in quel sorriso. Non un bagliore accecante, ma una luce garbata, soffice, gentile, una luce che scava dentro e illumina il cuore.

È la luce dell’amore, del dono, del servizio. “Abbiamo bisogno, dice il papa, di tanti preti del sorriso, di cristiani del sorriso, non perchè prendono le cose alla leggera, ma perchè sono ricchi soltanto della gioia di Dio, perchè credono nell’amore e vivono per servire. È donando la vita che si trova la gioia, perchè c’è più gioia nel dare che nel ricevere”.

di Claudio Caldarelli

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