Sistema Riace: un modello per il resto del Mondo, un reato in Italia.

In cosa consiste il Modello Riace?

A Riace i migranti vengono ospitati nelle case disabitate, che gli vengono concesse in comodato d’uso gratuito.

Le cooperative prendono i soldi stanziati dal ministero e consentono a migranti e riacesi di imparare un mestiere, grazie a “borse lavoro” che gli assicurano un piccolo stipendio.

Il sistema prevede anche la distribuzione di “buoni” di cui i migranti possono usufruire presso esercizi commerciali convenzionati, in modo da provvedere loro stessi alla gestione delle spese domestiche.

Un sistema, questo, che ha fatto rinascere il paese ed ha evitato il suo spopolamento: era stato praticamente quasi del tutto abbandonato dai suoi abitanti originari.

Le case abbandonate li hanno ospitati, i fondi per l’accoglienza sono stati destinati anche alla creazione di laboratori di tessitura, ceramica, panetterie, bar, ecc. ed è stato possibile avviare un programma di raccolta differenziata.

Domenico Lucano, Sindaco di Riace (comune di Reggio Calabria), è stato l’artefice di tutto ciò.

Nelle scorse settimane l’uomo ha subito delle gravissime accuse, tra le più gravi concussione, malversazione e truffa ai danni dello Stato.

Queste accuse sono state ipotizzate dalla Procura di Locri, ma l’esame da parte del GIP ha subito messo in chiaro che siano infondate: sul provvedimento dello stesso si legge, infatti, che la gestione dei fondi sia stata disordinata, ma non si sono illeciti.

Il Sindaco e la compagna sono accusati anche di aver organizzato matrimoni di comodo per permettere a donne immigrate di restare in Italia. In merito a questa accusa, Domenico Lucano ha ammesso con estrema tranquillità di essersi adoperato in prima persona nell’organizzazione negli stessi, con lo scopo di aiutare i migranti.

Inoltre, si parlerebbe di fraudolento affidamento diretto dell’appalto per il servizio di raccolta rifiuti alle due cooperative sociali nate a Riace per dare lavoro a riacesi e migranti.

Una persona, Mimmo Riace, che sarebbe solo da lodare e prendere da esempio, in un’Italia così dannatamente incline all’odio e al razzismo. Una persona che non ha mai guardato al suo tornaconto personale, ma ha sempre agito per il bene del prossimo e per la rinascita del suo paese.

Nei confronti di Lucano c’è un’ordinanza cautelare ai domiciliari e nei confronti della compagna un divieto di dimora.

Molti sono vicini al Sindaco e si sono schierati dalla sua parte: politici, giornalisti, scrittori, attori.

Tutte le azioni di Lucano non hanno mai avuto un tornaconto personale, ma sono state dettate esclusivamente dall’amore per il prossimo e per la società.

Si è messo in gioco ed ha combattuto in prima linea per il bene degli altri. Anziché aprire delle indagini su comuni governati dalle mafie, da speculatori e da uomini disonesti, si è scelto di combattere contro un sistema intelligente, il più intelligente d’Italia, per paura che qualcuno possa imitarlo. Per paura di diventare, magari, un Paese civile e non un Paese di ingrati, razzisti, ipocriti ed egoisti quali siamo.

di Ludovica Morico

 

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