Il sorriso di Alessia

Capita una giornata con brutto tempo andando in montagna. Capita di alzarsi presto, partire con le migliori intenzioni e poi scesi dalla funivia di Campo Imperatore rendersi conto che non si vede a un palmo dal naso. Capita quindi di rintanarsi nel bar dell’ostello dello Zio, aspettando che il tempo migliori un po’ e ristorandosi con un buon caffè o un tè caldo.

E’ in quel momento di convivialità e di totale rilassatezza che uno si guarda un pò meglio intorno, esplora con lo sguardo quel posto caldo e accogliente che ospita chi come noi ama e frequenta la montagna, chi si prepara la mattina presto per una bella scalata o una discesa sulle piste. Quel posto nel pomeriggio rifocilla le stesse persone di ritorno dai loro “viaggi” sui sentieri della Grande montagna.

Succede che quel giorno l’ostello sia frequentato anche da un gruppo di ragazzi che non indossano proprio attrezzatura adatta e sembrano un po’ spaesati di fronte a un clima così rigido e un ambiente così crudo. Il motivo si intuisce subito: vengono da una terra molto più a sud, dall’Africa, e questa è per la maggior parte di loro la prima esperienza sulla neve. Lo stupore e la meraviglia sui loro volti fa tenerezza e suscita un sorriso, mentre gli auguriamo una buona giornata e parliamo con loro del tempo inclemente.

Ma la cosa che più risalta in questo caldo ambiente è che ad accogliere questa variegata umanità c’è un grande sorriso, di quelli che risplende su ogni avventore: il sorriso di Alessia.

E’ lei che ci prepara un caffè, scambia due chiacchiere con i ragazzi , fa accomodare dei clienti al tavolo. E quel sorriso accompagna tutti indistintamente, con lo stesso calore e la stessa intensità. Un sorriso in grado di sfidare il clima rigido e qualsiasi malumore che varca la soglia del bar, scacciandolo immediatamente.

Lasciandoci contagiare dal suo sorriso scopriamo che Alessia non solo accoglie i visitatori lì a un passo dal cielo, ma, come un angelo pressato da mille richieste terrene, scende a valle per portare aiuto agli amici del mondo animale in difficoltà. Ascoltiamo il suo racconto rapiti, fatto di cani e gatti randagi che salva dalla strada e dai maltrattamenti e a cui trova poi una nuova famiglia. Provvede a loro per tutto il tempo necessario affinchè possano essere curati, riprendere le forze e tornare ad avere fiducia nell’uomo che troppo spesso palesa la sua bestialità. Non solo: contatta persone che hanno il suo stesso amore per gli animali e porta i cuccioli alle loro nuove famiglie, pronti per cominciare una nuova vita.

Fa infatti parte della sezione de L’Aquila di OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), il cui unico sostentamento proviene da donazioni private o da eventi di raccolta fondi.

In un periodo come questo, in cui le persone si chiudono sempre più in se stesse, l’esempio di questa ragazza prodiga di generosità e altruismo ci lascia ammirati. Il suo aspetto è minuto, eppure conoscendola meglio appare come una roccia solida e immobile in mezzo alla corrente del fiume impetuoso dell’odio e dell’indifferenza.

La immaginiamo coccolare e prendersi cura dei suoi cuccioli, con la leggerezza di chi ha il cuore colmo d’amore e la forza di chi dona incondizionatamente e senza remore, con lo stesso sorriso che ora rivolge a noi: il sorriso di Alessia.

di Simone Bernardini

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