Volete sapere come si confeziona una trappola?
In questi mesi sono stato insultato, offeso, diffamato. Mi è stato detto di tutto.
Non potendo riuscire a smontare ciò che ho scritto nei miei articoli in tutti questi anni, hanno tentato la via della delegittimazione. Strategia purtroppo molto conosciuta in Sicilia, quella del discredito per sporcare l’immagine di una persona.
È stato difficile, anzi difficilissimo, rimanere in silenzio ma il mio rispetto per gli inquirenti (ai quali ho subito denunciato) è massimo. Adesso finalmente posso parlare.
Nei giorni scorsi, infatti, sono stato sentito dal Consiglio di disciplina dei giornalisti e ho fornito prova documentale incontrovertibile che il famoso “appello” contro lo scioglimento di Scicli fu pubblicato il 15 marzo 2015.
Il sito, appena prima della mia audizione in Commissione antimafia regionale siciliana, ha subìto un gravissimo hackeraggio (anzi molto di più e ancora in corso) finalizzato a far credere che io avessi retrodatato quella pubblicazione.
Quindi che fossi un imbroglione.
Volete sapere come si confeziona una trappola?
Si entra illegalmente in un sito, si prende un articolo del 2015 e lo si elimina. A quel punto se ne crea un altro, di contenuto identico a quello eliminato, e lo si pubblica nel 2020, ma con data 2015 in modo da farmi passare per un imbroglione.
Sembra facile, ma servono mani esperte.
Ovviamente tutto provato, e non solo questo, e documentato al Consiglio di disciplina e denunciato agli inquirenti, che spero individuino presto (e puniscano duramente) i responsabili.
Tutto ben studiato, tutto perfetto. Così anche la Commissione antimafia siciliana è caduta in questa trappola.
Una vicenda terrificante. Hanno tentato di distruggere me e prendere per fessi tutti!
Fatto sta che, come dissi nell’immediatezza, io quell’articolo lo avevo pubblicato senza ombra di dubbio.
Ho basato tutta la mia vita sulla credibilità, tutta. E non avrei permesso a nessuno di sporcarla.
La mia faccia è una e una sola. Non si scherza con la vita delle persone.
Grazie per essermi stati accanto, può servire tempo, ma la verità arriva sempre!
di Paolo Borrometi