Med: il terracqueo mediterraneo nel web
Il MedFilm Festival, Cinema del Mediterraneo, è il più longevo festival della Capitale. Approda quest’anno alla sua 26a edizione e non può farlo – causa pandemia – che dalle sponde e dalle onde virtuali della rete. E lo farà puntualmente, come sempre, nel mese di novembre: quest’anno dal 9 al 16 prossimi. Il più longevo, ma anche il più bello? Per chi scrive sì, senza bava di foschia nel cielo. È senz’altro un giudizio estetico personale, ma quello che non si può negare è che esso rappresenti lo sguardo più largo geograficamente e più profondo umanamente su quella sfera d’acque e terre che è il Mare Nostrum, il Mediterraneo.
Uno sguardo senza il quale non saremmo più in grado di distinguere bene neanche la nostra ombra sull’asfalto delle strade che percorriamo. Tutto ciò che il presente tesse e disfa tra quelle distese di sale, sabbia, pietre, strade sterrate e città bombardate finisce nei nostri passi, gesti, discorsi quotidiani. E ci finirebbe indipendentemente dalla questione migrazioni. Il MedFilm Fest, dalla sua prima edizione a oggi, ha costantemente accresciuto la sua capacità di sguardo, ascolto, incontro con i protagonisti di un cinema intimamente radicato nelle vicende che racconta, così da restituirci di esse una percezione, una coscienza tale che ce le fa toccare, non solo passivamente registrare. Che questa viva intimità, autenticità tra racconto e realtà si riveli anche come alta qualità estetica di contenuti e forme cinematografiche è conseguenza necessaria, inevitabile. Questo grazie al lavoro di ricerca e contatti sviluppati durante tutto l’anno dalla squadra del Med, coordinata dal suo direttore artistico Giulio Casadei.
Settanta film di tale sostanza d’immagine e narrativa messi sulla web piattaforma nazionale di Mymovies, https://www.mymovies.it, al costo di 9.90 € per l’intero pacchetto. Le opere provengono da ben trenta paesi diversi di tutta l’area mediterranea. Se da una parte ciò non può restituire la fisicità emotivo-intellettiva degli incontri dal vivo con autori, attori, produttori, tecnici cinematografici, dall’altra è un’occasione per allargare la platea – prima soltanto cittadina anche se sempre folta – a una dimensione non solo nazionale, ma anche internazionale. Stampa Critica, nelle precedenti edizioni, è stata una delle testate giornalistiche che ha seguito più da vicino il Med, tanto da farne una corrispondenza giornaliera. Quest’anno ognuno ha la possibilità di accedere facilmente all’offerta di tanti inediti e bei film, per un incontro sorprendente con ciò che inconsciamente, atavicamente è dentro di noi: il Mediterraneo. Non a caso questo il motto scelto da Gisella Vocca, fondatrice e presidente, del Med: “Nulla si compie di ciò che è atteso, ma un dio trova sempre la via dell’inatteso” (Euripide, Le Baccanti).
MedFilm Fest, insieme alla bellezza e originalità delle opere presentate, è anche occasione di tanti altri appuntamenti, con libri, autori, realtà sociali e culturali di alto interesse e attualità. Tutto il programma quotidiano e d’insieme è dettagliato sulle pagine social e sul sito del Med, https://www.medfilmfestival.org/it/home/. La giuria del concorso ufficiale è composta da Susanna Nicchiarelli, Donatella Della Ratta, Valentina Pedicini, Heidrum Schleef, Zerocalcare. Ufficio Stampa: Reggi&Spizzichino Com.
di Riccardo Tavani