Ridistribuzione di ricchezza? No, solo di povertà

In un governo di “quasi tutti”, dice l’eretico, ci sono tematiche che solo alcuni sostengono, ed altre che sono assolutamente rifiutate. Eppure il governo di Draghi va avanti, anche con colpi di mano del Premier, decisi con la copertura “scelte necessarie per avere i finanziamenti dell’Unione Europea”, ma sempre con il consenso di Confindustria, sempre con l’appoggio quasi totalitario della stampa, sempre con un voto favorevole (magari con richiesta di fiducia) di un parlamento che sembra esistere solo per garantirsi l’esistenza fino al termine al 2023 della legislatura.

In particolare, aggiunge l’eretico, si pensi al reddito di cittadinanza, per il quale la norma del decreto fiscale che stanzia 200 milioni per far fronte alle maggiori richieste di reddito di cittadinanza nel 2021 per coprire gli assegni fino a dicembre ha fatto emergere al massimo livello politico-istituzionale la spaccatura politica che c’è su questo strumento. Da una parte Lega, Forza Italia e Italia Viva; dall’altra Pd, Leu e 5Stelle. E per questi ultimi, si sa, si tratta di una misura “assoluta, di principio”. Lo scontro è molto duro e solo l’autorevolezza del premier Draghi l’ha contenuto. Ma è del tutto evidente che si riproporrà.

Ma anche, sottolinea l’eretico, alla “quota cento bandiera del capolega”, forzatura elettorale che non ha portato nessuna delle previsioni di crescita del lavoro per i giovani e che ha impedito una riflessione seria sulle scelte volute dall’Unione Europea e introdotte da noi con la legge Fornero, scelte favorevoli alle imprese e ai bilanci Inps ma pesantissime per i lavoratori.

Un’altra tematica, fa presente l’eretico, è quella relativa al salario minimo, sulla quale si contrappongono, in Italia e nel mondo, una indiscutibile realtà vergognosa di sfruttamento, di resistenze durissime da parte delle imprese e di imbarazzanti difese del proprio ruolo da parte dei sindacati.

Anche questo è un dato che non ci fa onore in Europa, dove il salario minimo è già presente in 21 paesi europei sui 27 dell’U.E. e dove, per esempio in Germania, si pensa di definire un nuovo valore di 12 euro all’ora, mentre il valore di riferimento nei lavori del nostro parlamento è di 9 euro.

Di più, aggiunge l’eretico, sull’argomento c’è qualcuno “oltretevere” che ha addirittura indicato l’obbligo morale di un salario minimo universale per tutti i lavoratori del pianeta. Ma si tratta un movimento rivoluzionario che non trova spazi nella società liberalcapitalista in cui viviamo.

C’è veramente qualcosa di incomprensibile, osserva l’eretico, nel modo con cui in Italia si pensa di operare.

Nei propositi programmatici del governo Draghi si prendeva atto dell’aumento delle disuguaglianze tra ricchi e poveri e si indicava l’obbiettivo di una più equa ridistribuzione della ricchezza.

Ma nei fatti niente è stato fatto in questa direzione.

Anzi, è la constatazione dell’eretico, sono state indicate linee di conservazione con i no a qualsiasi forma di patrimoniale, no alla riforma del catasto, no ad interventi contro il lavoro nero…

Si è avuto il coraggio di dire che nessuno pagherà di più, tutti dovranno avere, non dare.

Ma come, se non si ha neppure il coraggio di affrontare la più iniqua delle ingiustizie di classe, quella della evasione fiscale?

Nessuno poteva aspettarsi grandi riforme di giustizia sociale, pensa l’eretico, da una Unione Europea a democrazia liberale che da un lato si è imposta un intervento che renderà disponibili 672,5 miliardi di euro in prestiti e sovvenzioni per sostenere riforme e investimenti negli stati membri, ma nella quale, da altro lato,12 stati membri hanno chiesto fondi per la costruzione di muraglie anti migrazione!

Ma almeno, osserva amaramente l’eretico, si poteva pensare ad un minimo di ridistribuzione di ricchezza, quello richiesto dai più moderni economisti del capitalismo per consentire una ripresa dei consumi da patre della maggioranza della popolazione …

Invece, neppure questo.

Non avremo la ridistribuzione della ricchezza.

Avremo la ridistribuzione della povertà.

di l’Eretico