Serve una cultura dell’accoglienza

Solidarietà, carità, fratellanza, condivisione, accoglienza, dividere il pane, donare, abbracciare, amare, non sono sono parole, sono gesti di quotidianità che dobbiamo riscoprire. È un agire ormai dimenticato.

Papa Francesco: smettiamo di rendere invisibile chi è ai margini della società. Accogliamo coloro che vivono in condizioni disumane, spezziamo il pane con loro, diamo loro un tetto, un riparo, diamo loro amore e calore umano. Non siano dimenticate dalle istituzioni e non siano mai considerate scarti.

Dice il Papa nel video messaggio diffuso dalla Rete Mondiale di Preghiera: “Una persona senzatetto che muore per strada non apparirà mai sulla prima pagina dei motori di ricerca di Internet o dei notiziari. Come siamo potuti arrivare a questo livello di indifferenza?”

La riflessione che ci invita a fare è un nuovo agire quotidiano fatto di amore è fratellanza. È una vergogna considerare i senzatetto, i bambini di strada o i disabili, come scarti della società. Basta! Basta! Urla Francesco.Le parole del Papa sono accompagnate da immagini che mostrano senzatetto sui marciapiedi di Canada, Usa, Kenya, Camerun, India. Bambini di strada che passano le giornate a lavare i vetri alle macchine ferme ai semafori, disabili abbandonati in Spagna, Filippine, Centroamerica. Ci sono le baraccopoli attaccate ai grattaceli di Vancouver, Buenos Aires, Rio de Janeiro. Una umanità abbandonata a se stessa, senza aiuto, senza carità, senza solidarietà, circa 700 milioni di persone stimate dall’Onu, il 10% della popolazione mondiale.

“Come possiamo permettere che la cultura dello scarto, in cui milioni di donne e uomini non valgono nulla rispetto al profitto economico, come possiamo permettere che questa cultura domini le nostre vite, le nostre città, il nostro modo di vivere? Ci verrà il torcicollo, a forza di guardare dall’altra parte per non vedere questa situazione”. Sono le parole esplicite di Papa Francesco contro la società del profitto e dei consumi. Una società che scarta oggetti e persone, mettendole sullo stesso piano, annullando i valori umani.

L’Onu nei suoi report sulle condizioni di estrema povertà, cioè coloro che non riescono a soddisfare i bisogni di prima necessità, come salute, istruzione e accesso all’acqua e ai servizi igienici, fornisce un dato drammatico, circa un miliardo e 600 milioni di persone vivono in condizioni abitative di miseria totale.

Un dramma in aumento costante, la risposta dice Francesco è l’accoglienza “per favore, smettiamola di rendere invisibili coloro che sono ai margini della società, per motivi di povertà, di dipendenza, di malattie mentali o disabilità. Concentriamoci sull’accoglienza. Sull’accogliere tutte le persone che hanno bisogno. La cultura dell’accoglienza, dell’ospitalità, del dare un tetto, del dare un riparo, del dare amore, del dare calore umano”.

Claudio Caldarelli – Eligio Scatolini