Diritto di migrare

Limitare il disonore. Difendere il diritto di migrare. Accogliere quanti bussano alla nostra porta. Sentirsi fratelli. Sentirsi sorelli. Essere solidali e caritatevoli. Spezzare il pane. Condividere. Accogliere, aiutare e abbracciare.

Sono parole di Papa Francesco. Sono parole importanti. Sono parole che indicano azioni da compiere. Sono concetti di vita che tutti dovrebbero seguire. Invece no. Nessuno accoglie. Nessuno aiuta. Anzi le leggi, i decreti, le normative e tutti i cavilli che questo governo attua nei confronti dei migranti, sono il contrario di quando ci dice Papa Francesco. Quelle bellissime parole, ormai, non sono più, neanche patrimonio della sinistra. Orami, siamo quasi rassegnati, nessuno più apre le braccia e accoglie. Tutto è normale, le morti in mare, le violenze sulle donne, le torture, i morti sul lavoro, le guerre e la fame, tutto è normale.

Il disonore di vedere il Mediterraneo diventare un mare di morti, come le centinaia che muoiono in Libia, Tunisia e Africa.

I governi di questa Europa disonorata dalle parole del Papa, continuano a respingere, a rifiutare le richieste di asilo, dicendo che “non possiamo accogliere tutta la miseria del mondo” dimenticando che la “miseria” nel mondo sono loro che l’hanno creata. È la ricchezza che genera povertà, e non è Marx che lo dice, ma è Francesco, il Papa che viene da lontano. Sempre più inascoltato per ciò che dice. Sempre più inascoltato per ciò che fa. Si rispetti la dignità, ci dice Francesco. La risposta non sia solo respingimento. La stessa CEI, conferenza episcopale italiana, esprime preoccupazione per una soluzione del problema dei migranti solo il termini di respingimento e ordine pubblico. I provvedimenti governativi ledono la dignità delle persone, delle donne e dei bambini.

Dice ancora la CEI: “È necessario che tutti i provvedimenti siano rispettosi della dignità dell’uomo, che non si protraggano ad esempio delle detenzioni oltre la misura necessaria, ma poi è necessario attivare tutti gli altri percorsi perché le vite umane siano accolte, siano protette, siano promosse e siano integrate come dice il Papa”. Non si può affrontare la questione delle migrazioni con provvedimenti detentivi o di rimpatrio forzato. Non si possono ledere i diritti dei minori e delle donne incinte.

La Chiesa, ultima linea di difesa del diritto di migrare, ormai sola nel panorama europeo e internazionale ad usare parole di pace e di amore per il prossimo. La sinistra sconfitta da se stessa non è in grado di raccogliere le parole di Papa Francesco, rimanendo ancora più isolata, avrebbe dovuto fare sua la campagna “Liberi di partire, liberi di restare” titolo ripreso da Bergoglio nelle sue omelie.

Ogni giorno, nel Mediterraneo muoiono affogati centinaia di bambini, donne, uomini, fratelli, e sorelle. Muoiono perché neghiamo loro il “diritto di migrare” che è lo stesso diritto di essere “liberi di partire, liberi di restare” liberi.

Claudio Caldarelli

 

 

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