La zona d’ombra del Football americano

Lamberto Rinaldi

Dietro ai miliardi di dollari dei diritti televisivi e dei contratti di sponsorizzazione, la Nfl, la lega nazionale del football americano, ha i suoi fantasmi e le sue zone d’ombra.

Fantasmi come quello di Junior Seau, che si spara una pallottola nel petto dopo il ritiro, o di Ray Easterling e di Kosta Karageorge, 22 anni, che prima di uccidersi scrive un biglietto alla madre: “mi dispiace se sono stato d’imbarazzo, ma questi traumi mi hanno distrutto la testa”. Fantasmi come quello di Dave Duerson, ex giocatore che si suicida nel 2011 dopo aver mandato un messaggio ai suoi famigliari: “Donate il mio cervello alla scienza a fatelo analizzare”.

Fu quel messaggio che fece tornare la forza di indagare al dottore Bennet Omalu, la cui storia è raccontata oggi dal film “Zona d’Ombra”, regia di Peter Landesman. Il medico, nella pellicola interpretato da Will Smith, lavora in un obitorio e tra le centinaia di corpi a cui deve fare l’autopsia un giorno capita anche quello di un ex campione del football americano.

È il corpo di Mike Webster, stella degli anni 70 e 80. Dopo il ritiro inizia ad accusare forti emicranie e amnesie improvvise, attacchi epilettici e depressione. Completamente ridotto sul lastrico, vive nelle stazioni ferroviarie o nel suo pick-up, dove viene trovato senza vita nel settembre del 2002. Bollato da tutti come pazzo.

Ma quella zona d’ombra sarà presto illuminata. Omalu decide di effettuare, a proprie spese, ulteriori esami. E il risultato sarà sconvolgente. Il cervello di Mike Webster era stato colpito da una malattia degenerativa, l’ encefalopatia cronica traumatica, causata dai colpi alla testa subiti durante una vita intera di football.

Da qui parte la sua battaglia contro la federazione nazionale, troppo potente e troppo influente per una voce isolata come lui. Anche il dottore è per tutti un pazzo, come i tanti ex giocatori che una volta abbandonato il campo decidono di farla finita.

Quando nel 2011, però, Dave Duerson si uccide e chiede che il suo cervello sia analizzato, Omalu torna alla carica. Ormai la malattia è evidente per tutti. Ormai la zona d’ombra è stata squarciata da un fascio di luce. Ora è anche un film.

di Lamberto Rinaldi

Print Friendly, PDF & Email