Trump, Halloween e l’eterna paura americana

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Anche se sembra fuori tema rispetto alle ultime vicende americane, il significato della festa di Halloween potrebbe spiegare qualcosa della cultura di quel paese. Halloween, nonostante non sia nata negli Usa (ha probabilmente origini celtiche), lì si è diffusa maggiormente fino a diventare una delle feste più importanti.

Evocando fantasmi, streghe e mostri di ogni genere sembra quasi voler esorcizzare paure che in passato erano molto più reali di quanto non siano oggi. Cercare di allontanare angosce di cui la società americana è intrisa.

I padri pellegrini che attraversando l’oceano si trasferirono nel nuovo continente erano spesso perseguitati per le loro idee religiose e, per loro la nuova terra voleva dire libertà. Questi sono considerati tra i primi coloni ed è da lì che nasce la cultura americana. Tuttora, rimandi a quell’origine sono forti nell’insieme di valori di quella nazione. Infatti quella stessa paura è rimasta una presenza costante nella storia degli Stati Uniti. Dall’impero del male – come Reagan definiva l’Unione Sovietica-, a Saddam e al terrorismo, fino al più recente ritorno di moda della paura della Russia.

La paura ha giocato un ruolo determinante anche nelle elezioni appena concluse. Trump ha spinto consapevolmente su questo tasto: nei confronti degli immigrati clandestini, della Cina, che ci ruba il lavoro, dei musulmani.

Ovviamente, questo non può bastare a spiegare tutto. Non c’è quasi mai una sola causa a spiegare eventi così grandi. Di sicuro ha inciso anche la distribuzione di reddito degli Stati Uniti, una delle peggiori nei paesi avanzati.

È ovvio, anche, che non tutti gli americani sono degli integralisti e dei razzisti.

Detto questo, però, il tema c’è e diventa sempre più centrale anche qui in Europa. E allora dobbiamo sperare che in questi ultimi anni la società statunitense sia maturata, perché per vedere i danni che provoca questa angoscia diffusa basta guardare al passato.

Come per gli individui così per gli stati, la paura eclissa ogni razionalità (“il sonno della ragione genera mostri”) e ci spinge ad accettare cose che non si accetterebbero nella normalità.

Alcuni esempi? Bombardamenti di paesi lontani, operazioni di sorveglianza e di intercettazione di massa, torture di detenuti, il dilagare incontrollato di armi da fuoco. Tutte cose che non c’entrano nulla con la democrazia.

di Pierfrancesco Zinilli

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