Vaccini si, vaccini no? Libertà o imposizione? E la scienza …

Il tema dei vaccini è sempre più controverso ed oggi, più di ieri, divide l’opinione pubblica e la classe medica. Il dibattito è andato inasprendosi a seguito dell’accordo tra Stato-Regioni e Province, raggiunto lo scorso gennaio, che prevede un sostanziale aumento delle vaccinazioni obbligatorie: il nodo più delicato della (possibile) futura legge è l’obbligo di vaccinare se si vuole accedere alla scuola materna e nidi.

Ma gli obblighi non riguarderebbero solo i bambini: il vaccino contro l’Hpv, meglio conosciuto come Papilloma virus, verrebbe esteso anche ai giovani adolescenti maschi, mentre è previsto un vaccino contro l’herpes zoster, il cosiddetto “fuoco di Sant’Antonio”, per gli anziani.

Genitori ed associazioni temono un conflitto di interessi tra case farmaceutiche e il Sistema Sanitario: in caso di approvazione, il Piano nazionale vaccini 2017-2019 avrà un costo di 620 milioni (320 in più rispetto all’anno scorso). Almeno il dubbio sembrerebbe lecito, visti i considerevoli tagli degli ultimi anni al settore. Ad accrescere il timore di molti sarebbe anche la rimozione di Sergio Pecorelli dal ruolo di presidente Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), perché molto vicino a troppe case farmaceutiche.

Non sono di aiuto le microparticelle di metalli rinvenute in alcuni vaccini: l’esperto di nanopatologie, Stefano Montanari, ha condotto un’indagine di laboratorio, con 20 campioni, 1 per ogni vaccino. In tutti sono stati trovati granelli di leghe metalliche, non compatibili con l’organismo umano e non digeribili. Ovviamente non c’è dolosità alla base, ma rappresentano pur sempre sostanze nocive per l’organismo.

La Legge 210/192, che riconosce indennizzi per danni da vaccini obbligatori, conferma che non si tratta di un qualcosa di “scientificamente esatto”: la casualità fa il suo ingresso e mette i genitori davanti ad un bivio.

Il panorama è ampio e variegato:da un lato ci sono le tante persone che si sottopongono quotidianamente a somministrazioni di vaccini senza per questo riportare alcun danno; dall’altro ci sono Gabriele e Lorenzo, morti a 5 anni si presume per danni da vaccino, le tante adolescenti che a seguito del vaccino anti-Hpv sono ora affette da fibromialgia o linfomi, il militare Francesco Rinaldelli deceduto a 24 anni, per un linfoma di Hodgkin. C’è la storia di un bambino di 6 mesi ricoverato ad Ancona in gravi condizioni perché contagiato da morbillo.

Il dibattito non è di semplice risoluzione e non è detto che la libertà di qualcuno non diventi un grave problema per un’altra persona. Certo è che vaccini più sicuri ed uno screening neonatale, nel rispetto di ogni caso, non possono far male.

di Irene Tirnero

Print Friendly, PDF & Email