I bambini non sono prima di tutto richiedenti asilo, migranti, o rifugiati, ma bambini

Storie che si susseguono. Arrivi dal mare. L’Europa fatta di confini e mari da attraversare. Talvolta col rischio di annegarci dentro. Viaggi della speranza verso la nuova terra promessa, l’Italia, per centinaia di migliaia di disperati che premono dall’Africa dilaniata dalle guerre e dalla povertà, verso l’Europa. Viaggi che spesso si trasformano in un’ecatombe di migranti. Viaggi che diventano la più grave sciagura del mare con morti e dispersi. Viaggi che rappresentano l’ennesimo affare portato a termine da scafisti senza scrupoli che riempiono di migranti i barconi oltre ogni ragionevole limite. Una lunga rotta da percorrere per raggiungere l’Europa. A volte troppo pericolosa. Molti hanno seguito quel tragitto. Alcuni non sono mai arrivati. Si muore ancora.

Il fenomeno migratorio dei minori stranieri non accompagnati, vale a dire, di quei minori che intraprendono un progetto migratorio da soli, senza nessun familiare o persona che si occupi di loro e che per loro sia responsabile, si è manifestato negli ultimi anni in modo inaspettato ed incontrollabile.

La maggior parte dei minori stranieri non accompagnati presenti nel nostro Paese lo hanno raggiunto attraversando il Mediterraneo centrale. Tra chi arriva via mare in Italia, per cercare un futuro possibile, nel tentativo di migliorare le loro condizioni di vita, ci sono infatti sempre più minori soli tra cui sempre più bambini. Nel caso di minori con un’età sempre più precoce, tra i 14 e i 16 anni, ma anche 12 o 13, il rischio a cui sono maggiormente esposti nelle grandi città come Roma e Milano, è quello dello sfruttamento nel lavoro in nero, in attività illegali o nella prostituzione, a causa della necessità di restituire rapidamente ai trafficanti il debito di viaggio.

In una visione d’insieme sono dei veri e propri drammi quelli che i minori soli si sono lasciati alle spalle e delle terribili esperienze vissute per raggiungere l’Europa, del loro coraggio e delle loro aspirazioni per un futuro già pagato a caro prezzo. I minori soli, come le donne e i bambini, subiscono per settimane o mesi percosse, stupri o torture da parte dei trafficanti, o vengono arrestati e imprigionati nei centri di detenzione, in promiscuità e condizioni disumane senza accesso a cure mediche, acqua potabile, servizi igienici o cibo sufficiente. Le condizioni di vita di molti bambini e adolescenti rifugiati sono difficili. Molti di loro passano mesi e anche anni in centri di accoglienza per rifugiati che spesso non sono né sicuri, né appropriati per i bambini e impediscono la loro integrazione. Nei centri d’accoglienza i ragazzi e le ragazze vivono con molti sconosciuti in un ambiente chiuso, a volte devono sopportare condizioni antigieniche, spesso non hanno uno spazio tranquillo per giocare e apprendere e non sono protetti adeguatamente.

Forte preoccupazione desta anche la tratta dei minori coinvolti nei giri di prostituzione. Sono sempre di più le minorenni nigeriane, infatti, ad essere a rischio tratta per il mercato del sesso.

È necessario garantire un’accoglienza adeguata e la necessaria protezione per tutti questi bambini e adolescenti.  È necessario comprendere il presente e immaginare un futuro possibile per questi adolescenti anche giovanissimi, che prima di essere migranti sono soprattutto minorenni soli e come tali devono essere accolti e protetti. La situazione in cui si trovano questi bambini non è una loro scelta, né è sotto il loro controllo. Hanno bisogno di protezione. Hanno bisogno di trovare calore e valore. La maggior parte è sola al mondo.

Provo profondo sdegno verso chi continua a mercanteggiare su questi disperati. Trafficanti che si riempiono le tasche, commerciando sulla loro pelle.

Quanti bambini devono morire ancora? Quante donne? Nessuno prova pietà per queste persone?

I bambini non sono prima di tutto richiedenti asilo, migranti, o rifugiati, ma bambini.

di Maria De Laurentiis

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