L’Italia brucia e dietro ogni fuoco c’è una specifica ragione

Decine di incendi stanno devastando il nostro Paese, senza escludere nessuna regione: lo Stivale brucia da nord a sud, dalla Toscana, alle isole, Sicilia e Sardegna in primis, passando per l’Abruzzo.

Da inizio anno sono stati registrati 371 roghi: il numero più alto a livello europeo. Per capire l’entità del danno niente funziona meglio del metodo comparativo: in Spagna ci sono stati 43 incendi, in Francia solamente 22.
Sono andati in fumo ben 72.039 ettari del Bel Paese: al momento l’Italia è seconda solo al Portogallo, in cui sono stati persi 115.323 ettari.

Il 7 agosto sono morte tre persone: madre e figlia, rispettivamente di 92 e 68 anni, hanno perso la vita in un incendio divampato nella campagna di Tivoli a causa delle sterpaglie. Le due donne non hanno resistito all’intossicazione originatasi tra le fiamme. Leggermente più a sud, ha perso la vita un uomo di 84 anni, deceduto a seguito delle ustioni riportate nel suo podere agricolo.

Gli eccezionali numeri di questo 2017 stanno accendendo i riflettori su una volontarietà diffusa alla base di questi episodi: il caso più eclatante vede coinvolto un astuto gruppo di Ragusa. La squadra mobile locale ha scoperto che tra il 2013 e il 2015 quindici volontari dei Vigili del fuoco hanno reclutato amici e parenti per lanciare falsi allarmi a cui seguivano piccoli e innocenti fuocherelli appiccati dai volontari stessi. Perché fare una cosa simile? Ogni intervento prevede una retribuzione da parte dello Stato di 10 euro e questo era un modo come un altro per arrotondare a fine mese.

Anche Roberto Saviano ha abbandonato la pista dell’episodio accidentale e preferisce vedere cosa ci sia dietro ogni fuoco: in un video l’autore di Gomorra spiega come negli anni il Vesuvio sia diventato una grande discarica a cielo aperto. Approfittando dell’estate e delle alte temperature, le organizzazione criminali appiccano gli incendi per bruciare i rifiuti accumulati. Ed ecco che torniamo alla Terra dei Fuochi.
Saviano invita a non parlare più di “piromani”, a non nascondersi sempre dietro il gesto di squilibrati: ad agire sono piuttosto dei veri professionisti. Perché si brucia? Quando i clan percepiscono che un comune sta per rilasciare le licenze necessarie all’edificazione appiccano incendi se nessuno ha pensato prima di chiedere loro il permesso. Se a bruciare è un terreno non ancora reso edificabile, la legge prevede l’inagibilità di quella terra per i prossimi 15 anni. Così la prossima volta chi di dovere saprà con chi andare a parlare, con chi negoziare e soprattutto chi pagare.

di Irene Tinero

Print Friendly, PDF & Email