Regionali. Abusivi di serie A e di serie B

Mentre i politici della Casta si godono le immeritate vacanze, i politici fai-da-te raccolgono voti in vista delle prossime elezioni regionali in Sicilia. Tra un selfie, un ammiccamento, una granita e un cannolo, Di Battista e Di Maio accompagnano il candidato Cancelleri nel tour per l’Isola, certi di una sicura vittoria ma spaventati dall’ombra del temibile Nello Musumeci. Sia chiaro che Cancelleri ha lavorato bene, si presenta con le carte in regola ed ha la grinta giusta per governare questa difficile regione ma una promessa, al posto suo, l’avrei sicuramente evitata: “Non toccheremo le case degli abusivi per necessità”. Sembra una proposta innocua, quasi auspicabile, in fondo si propongono solo di abbattere le ville degli abusivi per sport e lasciar lì quelle degli abusivi per necessità, per capirci: quelli che proprio dovevano scegliere tra buttar giù due mattoni sulla spiaggia o su un luogo d’interesse archeologico oppure vivere all’acqua e al vento per il resto dei loro giorni, e noi questo non lo vogliamo.
Sembra che l’esperienza politica non abbia insegnato proprio nulla a questi bravi ragazzi, anzi. Se prima era tutto un “legalità, legalità! Onestà, onestà!” adesso ci si fa la legalità e l’onestà su misura. Un po’ come gli altri partiti, ma non diciamolo troppo forte.
Se una casa è abusiva, è abusiva. Punto. Se il proprietario è un vero indigente o magari solo un indigente prestanome di uno meno indigente o, perché no, un indigente che ha oleato qualche tasca (chissà con quali soldi poi) per far chiudere un occhio e buttar cemento dove non si poteva, questo non riguarda la politica, riguarda la magistratura. La politica non può decidere su questioni legali, è un’invasione di campo non ammessa. La politica fornisce gli strumenti per giudicare, non li usa. Per cui non si capisce su quale base il M5S prometta battaglia a certi abusivi e chiuda l’occhio per altri, come li distingue, insomma?
Non parliamo poi delle promesse sui migranti e sulle ONG, parole al vento in perfetto stile leghista, volte solo alla pancia della gente e poco al cervello. Sì, questa è la politica e non c’è altro modo di farla ma c’è una piccola fetta di elettorato 5 Stelle, forse piccolissima, che non ha nessuna voglia di farsi menare per il naso ed a cui certe promesse suonano ormai come trombe dell’apocalisse che preannunciano la fine, piuttosto che l’inizio, di un bel sogno ad occhi aperti. Da siciliano, spero di sbagliare e di parecchio.

di Marco Camillieri

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