Tanti (troppi) i virus in circolazione

Il mondo è sempre più in pericolo           

In questo mondo sconquassato dall’emergenza epidemica, non possiamo che valutare come “virus” potenzialmente letali, non solo quelli oggetto di indagini e prevenzioni epidemiologiche, come il Covid-19, ma anche altri, talvolta a questo, o anche tra di loro, connessi. Questi alcuni esempi, ma altri se ne potrebbero trovare, a volerli cercare.

L’inquinamento: forse il male più pericoloso, eppur più sottovalutato, può essere quello che spazzerà la vita da questo pianeta. Le conseguenze di uno sviluppo incontrollato, sono tali e tante che non si riescono neppure a prevederle tutte. Ex: quando si saranno sciolti tutti i ghiacciai, quando le fertili pianure saranno tutte sommerse, quando l’aria sarà irrespirabile, ci mangeremo il nostro ultimo smartphone?

La disinformazione:  altera la capacità di giudizio dei cittadini, spesso con teorie cospirazioniste; si insinua attraverso discorsi semplicistici; invade le coscienze, attraverso il loro ego; si diffonde principalmente attraverso la condivisione acritica sui social; spinge i governanti ad assecondare i disinformati (poiché “elettori”) e/o ad eccessive cautele. Può essere letale, poiché può indurre a scelte (governative e individuali) anche pericolose. Ex: dire che un virus è stato sconfitto quando non è così, può portare a ridurre le restrizioni precauzionali e ad allentare le cautele individuali.  

Il negazionismo: sopprime le conoscenze acquisite, riscrivendo la storia e i dati accertati; infetta il pensiero critico, influenzando gli orientamenti politici. Può danneggiare seriamente la capacità di non ripetere gli errori. Ex: negare che vi sia mai stata la shoah, o che il Covid-19 abbia veramente ucciso tante persone, può indurre a ripetere gli errori che hanno portato a tante morti.

L’egoismo: uccide la solidarietà di specie, a favore di quella di razza, cultura, religione e porta a negare al più debole l’aiuto da parte del più forte; compromette la capacità empatica e rende più debole il tessuto dell’umanità. E’ alla base del tracollo di ogni società civile ed organizzata. Ex: più di un filosofo, più di un pensatore, hanno mostrato che la “salvezza dell’umanità” nasce con l’unione e non con la disgregazione.

Il rigorismo: fortemente connesso alla voce precedente, trae la sua forza in dottrine economiche di dubbia validità. Usato come “cura” di situazioni di crisi, si è spesso rivelato peggiore dei mali che intendeva sanare. Ex: far sottostare le ragioni di bilancio, a quelle della prevenzione e della salute pubblica, si è rivelato un errore madornale, anche in termini economici…

Il sovranismo: presentato come vaccino ai mali dell’umanità, infetta la capacità di giudizio, altera la percezione della realtà e compromette la convivenza pacifica tra popoli. Questo ipotetico rimedio, è usato per la cura di presunti sintomi allarmanti (gli eventi ineluttabili e non necessariamente negativi), ma non ha mai rappresentato altro che un inutile indebolimento della natura umana. Ex: non si possono costruire muri sul mare ed impedire ai disperati di cercare di sopravvivere; inoltre, come abbiamo amaramente scoperto, gli indesiderabili, un giorno potremo essere noi (e allora, a chi chiederemo aiuto?)

Il sommerso: prima causa degli scompensi tra le parti che compongono l’organismo economico di uno stato, favorisce alcuni organi a scapito di altri, indebolendo così lo stato stesso. In caso di emergenze, può portare alla necrosi di tutte le componenti, causando la morte di tutto l’organismo. Ex: l’economia sommersa ha creato il paradosso per cui, durante l’emergenza, lo stato a cui chiedere aiuto si è rivelato troppo debole poiché negli anni privato dell’apporto, proprio da parte di coloro che poi lo hanno richiesto…

Certe valutazioni, se non in chiave umanistica, se ne possono fare anche semplicemente in chiave economico-utilitaristica. Infatti i contraccolpi  economici, che hanno mostrato la fragilità del sistema imprenditoriale, sono talmente pericolosi che hanno spinto e spingono i politici a scelte pericolose, poiché non-scientifiche e illogiche: cercare di derogare localmente alle cautele imposte dai governi (sotto suggerimenti degli esperti) è molto pericoloso, anche perché può indurre i cittadini a sottovalutare i veri rischi. Ma questo è qualcosa che accade comunemente, anche al di fuori di emergenze sanitarie: la disinformazione sui problemi del mondo, seppure utile a portare voti, non li risolve e, anzi, alla lunga li acuisce. Questo fa sì che la specie umana sia in pericolo ancor più che per un virus come il Covid-19, perché di fronte ad una realtà costruita e non veritiera, si corre il rischio di prendere la via sbagliata, come il credere di percorrere un solido ponte che non esiste, proprio mentre si va incontro ad un precipizio.

di Mario Guido Faloci

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