Il virus della disuguaglianza

I mille più ricchi al mondo hanno recuperato le perdite da Covid in 9 mesi, i miliardi di poveri lo faranno in 10 anni. Il report di Oxfam, confederazione  internazionale di organizzazioni no-profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale, è impietoso e i dati confermano l’enorme disuguaglianza creata dal Covid e dalle politiche globali. Ma nei paesi in guerra o con conflitti interni, la disuguaglianza non è solo economica, ma anche sanitaria e di accesso alle cure. Miliardi di persone, nel mondo, non hanno possibilità di essere curati o di poter accedere al vaccino.

In paesi poveri come lo Yemen, Libano, Bangladesh, Burkina Faso, la totale mancanza d’acqua pulita e di presidi igienico-sanitari rendono il Covid una minaccia legale. È impossibile il distanziamento nei centri profughi, non ci sono mascherine, è impossibile lavarsi le mani.

Una persona su tre non ha accesso all’acqua pulita, una persona su due non ha accesso a servizi sanitari, quasi 4,2 miliardi, circa 3 miliardi di persone non ha la possibilità di lavarsi le mani in casa.

Sono aumentate le disuguaglianze tra ricchi e poveri. I dati della Oxfam lo confermano in modo chiaro e indiscutibile. Le economie capitalistiche globali hanno aumentato la disparità e la povertà, rendendo il mondo più fragile e abbandonando al loro destino miliardi di persone senza preoccuparsi della loro condizione.

I dati della Oxfam, diffusi in occasione dell’apertura del World Economic Forum di Davos, sono raccolti nel report dal titolo “il virus della disuguaglianza” e mostra con numeri e statistiche, come la pandemia abbia acuito le disuguaglianze economiche, sociale, razziali e di genere, preesistenti: “Grazie a un sistema economico iniquo un’elitè di miliardari ha continuato a accumulare ricchezza nel corso della più grave crisi dai tempi della Grande Depressione, mentre miliardi di persone sono state spinte sull’orlo della povertà”. Nel mondo, le 10 persone più ricche hanno visto aumentare la loro ricchezza di 540 miliardi di dollari dall’inizio della pandemia; si tratta di una somma che sarebbe più che sufficiente a pagare il vaccino per tutti gli abitanti del pianeta e ad assicurare che nessuno cada in povertà a causa del virus. Un dato per tutti, tra marzo e dicembre 2020, mentre la pandemia innescava la più grave crisi occupazionale degli ultimi 90 anni, lasciando centinaia di milioni di persone disoccupate o sottoccupate, il valore netto di Jeff Bezos è aumentato di 78.2 miliardi di dollari. Ma non è solo anzi, le 1.000 persone più ricche del mondo hanno recuperato in nove mesi tutto ciò che avevano perso per l’emergenza Covid. Con l’economia di capitale e di mercato, che non redistribuisce anzi accumula, le fortune dei miliardari hanno raggiunto i massimi storici. A dicembre la loro ricchezza totale aveva raggiunto gli 11.950 miliardi di dollari, l’equivalente delle risorse stanziate da tutti i Paesi del G20 per rispondere agli effetti della pandemia.

A essere “uguale”, scrive Oxfam nel report, è la crescita della disuguaglianza a livello globale. Tanto che, per la prima volta in un secolo, si potrebbe registrare un aumento della disuguaglianza economica in quasi tutti i paesi contemporaneamente. “ Potremo assistere ad un aumento esponenziale delle disuguaglianze, come mai prima d’ora, sostiene Gabriela Bucher, direttrice di Oxfam International, una distanza tanto profonda tra ricchi e poveri da rivelarsi più letale del virus stesso”.

di Eligio Scatolini

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