Facciamo Pace. Facciamo il Pane

Facciamo Pace. Facciamo Pace. Basta con la guerra. Basta con l’invio delle armi. Basta con il fratricidio permanente. Basta. La guerra è una follia. Pazzi! Urla Papa Francesco, inascoltato, censurato, messo ai margini dai potenti della Terra. Il grido di Bergoglio, non viene trasmesso dalle televisioni, non viene ripreso dai giornali, viene censurato perché è l’unica voce contraria a questa guerra. Una guerra vile, di aggressione della Russia contro l’Ucraina, che vede centinaia di morti ogni giorno. Migliaia di sfollati ogni giorno. Donne e bambini, anziani, che soffrono per una guerra che non è la loro. Basta. Diciamo basta. Costruiamo la Pace. Sentiamoci fratelli. Cerchiamo il coraggio di fare la Pace.

“L’odio, prima che sia troppo tardi, va estirpato dai cuori. E per farlo c’è bisogno di dialogo, di negoziato, di ascolto, di capacità e creatività diplomatica, di politica lungimirante capace di costruire un nuovo sistema di convivenza che non sia più basato sulle armi, sulla potenza delle armi, sulla deterrenza. Ogni guerra rappresenta non soltanto una sconfitta della politica, ma anche una resa vergognosa di fronte alle forze del male…” queste le parole di Papa Francesco nell’editoria su Avvenire del 13 aprile.

Parole forti, pesanti, che ci inducono a riflettere, ma questo non avviene, le parole del Papa non vengono riprese e trasmesse. Le parole del Papa sono dannose per coloro che vogliono la guerra, per coloro che non vogliono fermarla.

“Nel novembre 2019, a Hiroshima, città simbolo della Seconda guerra mondiale i cui abitanti furono trucidati, insieme a quelli di Nagasaki, da due bombe nucleari, scrive Francesco, ho ribadito che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo è la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche…”

È immorale il possesso delle armi atomiche, scrive Francesco, inascoltato dai capi di Stato che posseggono armi atomiche e guarda caso sono quasi tutti cattolici, battezzati e cresimati. Una contraddizione di non poco conto.

“Chi poteva immaginare che meno di tre anni dopo lo spettro di una guerra nucleare si sarebbe affacciato in Europa? Così, passo dopo passo, ci avviamo verso la catastrofe. Pezzo dopo pezzo il mondo rischia di diventare il teatro di una unica Terza guerra mondiale. Cui si abbia come fosse ineluttabile. Scrive ancora Papa Francesco. Invece dobbiamo ripetere con forza: no, non è ineluttabile! No, la guerra non è ineluttabile! Quando ci lasciamo divorare da questo mostro rappresentato dalla guerra, quando permettiamo a questo mostro di alzare la testa e di guidare le nostre azioni, pèrdono tutti, distruggiamo le creature di Dio, commettiamo un sacrilegio e prepariamo un futuro di morte per i nostri figli e i nostri nipoti. La cupidigia, l’intolleranza, l’ambizione di potere, la violenza, sono motivi che spingono avanti la decisione bellica, e questi motivi sono spesso giustificati da un’ideologia bellica che dimentica l’incommensurabile dignità della vita umana, di ogni vita umana, e il rispetto e la cura che le dobbiamo…”

Papa Francesco sottolinea che le immagini di morte che ci arrivano dalla Ucraina spingono verso una guerra su più fronti. Eppure, dice il Papa, ci sono segni di speranza. Ci sono milioni di persone che non aspirano alla guerra, ma chiedono Pace. Dicono facciamo Pace. Facciamo Pace. Ci sono milioni di giovani che chiedono di fare tutto, il possibile e l’impossibile, per fermare la guerra, per fermare le guerre in tutto il mondo. Facciamo la Pace, facciamo il Pane. È pensando a loro, ai giovani, ai bambini, che dobbiamo ripetere insieme: mai più guerra. Mai più guerre. E insieme impegnarci a costruire un mondo che sia più Pacifico perché più giusto, dove a trionfare sia la Pace, non la follia della guerra; la giustizia e non l’ingiustizia della guerra; il perdono reciproco e non l’odio che divide e ci fa vedere nell’altro, nel diverso da noi, un nemico.

“Nel l’enciclica, Fratelli Tutti, ho proposto di usare il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari per costruire un Fondo mondiale destinato a eliminare finalmente la fame e a favorire lo sviluppo dei Paesi più poveri, così che i loro abitanti non ricorrano a soluzioni violente o ingannevoli e non siano costretti ad abbandonare i loro Paesi per cercare una vita più dignitosa. Perché la guerra va fermata, perché le guerre vanno fermate e si fermeranno soltanto se noi smetteremo di alimentarle”. Le parole di Papa Francesco ci danno la speranza che è possibile fare la Pace. Costruire la Pace, perché siamo in tanti a non volere la guerra.

Facciamo la Pace. Facciamo il Pane.

di Claudio Caldarelli