Due miliardi di persone hanno sete

Leggo su Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani, “Oro blu. Due miliardi di persone hanno sete. Siamo sull’orlo di una crisi globale”.

Poi mi capita di leggere una dichiarazione dell’ONU (organizzazione delle nazioni unite) che ha troppe persone è negato l’accesso all’acqua. Mi chiedo cosa significa e mi rispondo che, le persone alle quali è negato l’accesso all’acqua, sono persone alle quali è impedito, con la forza o con altri mezzi, di poter prendere l’acqua per i propri bisogni e le proprie necessità. Una violazione dei diritti umani garantiti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani della ONU stessa.

Molti paesi non aiutano altri paesi con la fornitura di acqua, così moltissime persone non possono neanche bere e fare fronte alle minime necessità di sopravvivenza.

Allora penso a San Francesco d’Assisi che scriveva: Laudato sì mì Signore per sora acqua, la quale è molto utile et umile et pietosa et cast.

La bellezza del creato si trova in queste parole, così come in queste parole c’è l’invito alla cura non inquinando, non sprecando, non disperdendo l’acqua, anzi c’è anche l’invito al rispetto dell’acqua.

Ma torniamo al problema enorme, cioè che due miliardi di persone non possono accedere all’acqua, o perché non c’è, o perché gliela tolgono, o perché non gliela danno. Due miliardi di persone che hanno sete. Penso ai bambini, o agli anziani, che sono i più fragili, i primi a morire, di sete o per mancanza di acqua.

Due miliardi di persone senza acqua, sono quasi la metà dell’umanità intera a soffrire la mancanza di acqua.

L’ONU ha indetto una Conferenza sull’Acqua, per cercare di trovare una soluzione che vada bene a tutti, ma che risolva il problema della mancanza di acqua e di togliere tutti quei vincoli che negano l’accesso all’acqua.

L’acqua è un bene comune. L’acqua è di tutti dice Papa Francesco. Ma nessuno lo ascolta perché in molti si vogliono arricchire con l’acqua, negandola a molti per venderla a pochi, traendo profitto con il commercio di un bene comune che la natura a messo a disposizione di tutto il creato.

L’acqua è un bene primario e non può essere oggetto di compravendita, o di spreco, oppure motivo di guerra di abuso. L’acqua va preservata, tutelata a beneficio nostro e delle generazioni future.

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