Telefonini in classe

Colasuonno

Sostengo che nella vita ci siano figure educative che vanno rispettate e una scala gerarchica che va considerata sin dalla nascita. Veniamo al mondo e la prima parola che impariamo a dire è mamma. Una mamma ti cresce e ti insegna dei valori, ti protegge, ti educa al rispetto per il prossimo e durante il percorso della stessa ne spargerai l’essenza di tutto quello che hai appreso. Poi c’è la scuola con i suoi insegnanti ad impartire l’altra parte educativa: lo studio che è  l’altra parte di quel bagaglio culturale che userai per rapportarti con il prossimo.

Quindi una metà della tua vita la dedicherai  allo studio e al lavoro. E nel pieno del rispetto, che si voglia o no, scuola e lavoro restano come una tua seconda famiglia. La scuola ti istruisce, il lavoro ti rende nobile, ti matura, ti perfeziona. Ma il trampolino di lancio è lei la scuola e tu dovrai rispettarla come istituzione, come istruzione, ma soprattutto dovrai rispettare i professori: coloro che per ogni ciclo scolastico che si ripete sono sempre pronti in prima linea ad insegnarci le stesse cose per anni.

Ma se un genitore tralascia, di generazione in generazione, il concetto della parola “rispetto,” accade che tu perdi  il succo di quella parola e ne acquisisce il  sopravvento la parola “maleducazione”. E tu falsificando ogni accusa diventi amministratore dei tuoi genitori, il maleducato della classe  sottovalutando l’operato dei professori, che ogni giorno per tutta la loro carriera sono lì a spremersi le loro corde vocali.

Cosi diventi credibile per i tuoi genitori, più deboli di questa generazione di deboli e quando ti capita di fare qualche “marachella” loro sono pronti a difenderti e spesso senza ascoltare l’altra parte, infieriscono.

 Accade che, un ragazzo invece di seguire la lezione in classe, se ne sta tranquillamente rilassato a guardare foto hard sul suo cellulare di ultima generazione, ma non si tratta ne del primo e ne dell’ultimo caso che accade a scuola. Lo sguardo di falco esperto di un prof lo nota e una volta scoperto l’arcano gli  sequestra il telefonino. Più che logico direi! Soltanto che a questo punto, per chi avesse letto l’articolo, il caso spacca le opinioni dei lettori. Per le vecchie generazioni di genitori  essere convocati dai prof  a scuola per quanto accaduto sarebbe stata un’umiliazione  le sberle sarebbero già partite, per le nuove generazioni colpite dal morbo “debolezza per i figli” si sono capovolte le situazioni, si è passato da un estremo all’altro si sono  oltrepassati i limiti del rispetto dal:”lei non si permetta più!” Ci si presenta alla convocazione in presenza di un legale, denunciando il prof per furto di telefonino. Addirittura le foto hard inquisite diventano foto banali.

E tutto questo soltanto perché il prof si era riservato di farlo ritirare alla mamma. Io credo che questa sia l’ennesimo errore portato a termine da un genitore pur di non accettare lo sbaglio e una dovuta e giusta punizione al figlio. Siamo all’apice dell’ennesimo insuccesso dei genitori. Gli insegnanti vanno rispettati per il ruolo di secondi genitori, per il ruolo professionale, ma soprattutto dovrebbero avere più supporto dai genitori, forse in questo modo avremo delle figure professionali più serie nella nostra società di domani.

di Roberto Colasuonno