Virginia Raggi: Cosa promette e come la vedono dentro e fuori dall’Italia

Ludovica

Chi è Virginia Raggi?

Virginia è una donna di 37 anni, nata nel quartiere romano di San Giovanni. Una laurea in Giurisprudenza e un trasloco, a 26 anni, nella periferia di Ottavia (Roma nord) dove continua a vivere con il figlio di 7 anni.

Avvocato civilista di professione, per anni vota a sinistra, finché nel 2011 sceglie il Movimento Cinque Stelle, costituendone il gruppo del XIV Municipio con altri due attivisti.

Nel 2013 viene eletta portavoce Consigliere Capitolino e, dopo la vittoria delle Primarie sul Blog di Beppe Grillo, viene nominata candidata sindaca del M5S per Roma.

Lo scorso 19 Giugno Virginia è diventata la prima sindaca di Roma, oltre che la più giovane nella storia della città. I candidati del Movimento Cinque Stelle si sono aggiudicati 19 ballottaggi su 20. In molti hanno attribuito la vittoria della Raggi ad un voto di protesta contro il malgoverno ed i recenti fatti di Mafia Capitale, ma a prescindere dal fatto che lo sia stato o meno, una cosa è certa: dopo queste elezioni, Il Movimento Cinque Stelle ha dimostrato di essere attualmente la prima forza politica del Paese.

Diamo uno sguardo al programma della nuova sindaca. Ad una prima occhiata non sembra esserci nulla di eclatante o sconvolgente, come sostiene anche il quotidiano inglese The Guardian: “promesse concrete e non cambiamenti epocali”.

I mezzi pubblici per la neo-sindaca costituiscono una delle priorità, in una città come Roma, con relativa necessità di corsie preferenziali protette e semafori intelligenti. A seguire, il problema rifiuti, un problema da combattere con le 3 “R”, ovvero Riduzione, Riutilizzo e Riciclo, costruendo impianti di compostaggio ed isole ecologiche.

Ciò su cui però Virginia ricorda sempre di voler puntare è la trasparenza, con i conti del Comune messi alla luce del Sole ed un cittadino che per la prima volta verrebbe messo nella condizione di sapere dove vanno a finire i propri soldi. Non per niente, questo è uno dei punti che più piace ai cittadini romani, che non fanno che chiedersi dove e come vadano investiti i propri soldi all’interno della città in cui vivono.

Poi ancora, la sindaca vorrebbe completare il censimento del patrimonio immobiliare del Comune e la manutenzione delle case pubbliche inagibili per poi, anche grazie a questo, conferire ad ogni cittadino il diritto di abitare in un alloggio proporzionato al nucleo familiare, ad un affitto che non superi il 20% del suo reddito.

Nel programma anche il progetto di costruire asili pubblici e mettere in sicurezza tutte le scuole della Capitale.

Molto importante è anche la presa di posizione nei confronti dei grandi progetti, soprattutto di costruzione, dei quali il PD aveva proposto di occuparsi, come lo Stadio della Roma e tutto ciò che sarebbe stato necessario per ospitare le Olimpiadi nella Capitale nel 2024. La Raggi dice di volersi prima occupare dell’ordinario, ovvero dei problemi che riguardano più da vicino i cittadini, per poi forse e a tempo debito occuparsi dello straordinario.

L’assessore all’Urbanistica scelto dalla sindaca sembrerebbe più che d’accordo con lei su questo. Si tratta di Paolo Berdini, classe ’48, docente di Urbanistica proveniente dalla Sinistra. In una recente intervista al Corriere della Sera, Berdini ha dichiarato la necessità di far prevalere l’indirizzo pubblico in materia di costruzione, contrariamente a quello che è successo a Roma negli ultimi anni, in cui si è costruito solo seguendo la proprietà dei terreni. Con il piano regolatore di Veltroni nel 2008, le periferie sono diventate sempre più lontane dal centro della città, ed infatti uno degli obiettivi della nuova amministrazione capitolina è proprio quello di “riavvicinare” la periferia al centro, di non isolare i centri periferici. Il fallimento di Roma, secondo Berdini, deriva soprattutto dall’Urbanistica. Parlando dello Stadio della Roma, dichiara che il terreno in cui dovrebbe nascere sia stato addirittura scelto da un privato.

Forse è anche alla luce di questi freni che alcuni dei più grandi nomi dell’edilizia a Roma hanno deciso di investire altrove? Hanno capito che “non c’è più trippa per gatti”? Non lo sappiamo, ma lo immaginiamo.

Molti romani sono positivi e credono che un cambiamento, probabilmente meno repentino di quello che si aspettano, sia effettivamente possibile. Altri guardano il Movimento con aria scettica e si chiedono se saprà davvero essere all’altezza del compito. La stessa criticità la troviamo anche all’estero dove alcuni Paesi vedono positivamente “l’avvento” del Movimento, ed altri sono assolutamente scettici.

In Germania, nel Die Tageszeitung, si legge che “i cinque stelle sono diventati una forza credibile” e “non si presentano più come un partito nato per scandalizzare i benpensanti, ma come una seria forza politica”. D’altra parte, il Financial Times sostiene che si sia trattato chiaramente di “un voto di protesta contro il Governo”, e sottolinea  “i limiti del programma politico” del Movimento, sostenendo che “il partito ha portato facce nuove nella politica italiana, ma non è assolutamente pronto a guidare l’Italia”.

Staremo a vedere cosa accadrà nei prossimi mesi. Intanto, da bravi osservatori, seguiremo ogni passo della nuova amministrazione per valutare se sia stato giusto o meno dare una possibilità a qualcuno al di fuori della politica alla quale siamo abituati da almeno 20 anni a questa parte.

di Ludovica Morico

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