Expo 2015, la storia infinita (delle tangenti)

Giusy

Che sia passato quasi un anno dalla chiusura di Expo poco importa, se si considera che sin dall’inizio l’Esposizione milanese del 2015 e la trasparenza non hanno mai camminato di pari passo. Oltre gli ormai risaputi dati falsi sugli ingressi e i conti che decisamente non tornano rispetto ai dati forniti dall’ex amministratore delegato Giuseppe Sala, ora sindaco di Milano, ciò che ha riempito e riempie gli ormai vuoti padiglioni sono le tangenti e i (presunti) appalti di gara truccati.

È di questi giorni la notifica, da parte della Procura della Corte dei Conti della Lombardia, di un pagamento di oltre cinque milioni di euro notificato agli ex manager di Expo, Antonio Acerbo e Antonio Paris, arrestati in due filoni diversi di indagini condotti dalla Procura di Milano. Entrambi i manager avevano già patteggiato le condanne davanti al Tribunale.

Nello specifico, sono stati contestati ai due “il danno erariale all’immagine, il danno patrimoniale da tangente e il danno alla concorrenza nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili e che all’epoca delle procedure di gara oggetto di turbativa rivestivano posizioni di primario rilievo nella società Expo 2015 Spa”. Antonio Paris infatti, che era stato nominato direttore pianificazione e acquisti di Expo, era stato arrestato nel 2014 a seguito dell’inchiesta sulla “cupola degli appalti” assieme ad altri (tra cui ex parlamentari); dopo l’arresto aveva confermato di aver effettivamente turbato alcune gare di appalto. Antonio Acerbo invece, responsabile unico per la gara d’appalto “Vie d’acqua sud”, era stato arrestato sempre nel 2014, dopo essere stato accusato di aver manovrato tale appalto in cambio di contratti di consulenza fittizi a favore del figlio.

Forte la sensazione che ci sia ancora molto da accertare, se si considera che sempre degli ultimi giorni è la denuncia, da parte della consigliera regionale Silvana Carcano, della mancata consegna dei documenti sulle riunioni del cda di Expo, che da legge sarebbero normalmente accessibili da parte di tutti i cittadini. Eppure, pare che gli unici documenti visionabili finora circa i verbali del consiglio di amministrazione siano praticamente vuoti, o addirittura illeggibili. Chiuderemo mai davvero le porte di Expo?

di Giusy Patera

Print Friendly, PDF & Email