Benessere su due ruote. Una marcia in più alla mobilità olandese

Barbara

La consulenza ecofriendly italiana sbarca nella provincia di Amsterdam

È uno dei mezzi preferiti dai vacanzieri italiani durante i loro soggiorni balneari, nonché gioiello della mobilità ciclabile ad Amsterdam: è la bicicletta, la due ruote che interpreta per i turisti sì viaggi spensierati, ma per i cittadini olandesi incarna il mezzo più in voga durante gli spostamenti quotidiani. Se Amsterdam accoglie, soprattutto in alta stagione, un gran numero di turisti italiani incuriositi dall’avanguardia delle sue piste ciclabili, veri e propri tragitti in cui le bici sfrecciano in tutta autonomia lungo i canali (spesso e volentieri tranciando i pedoni fin troppo lenti), stavolta è proprio un italiano ad esportare un progetto innovativo per i ciclisti olandesi. Mentre nella Capitale prende infatti piede il raccordo ciclopedonale (GRAB), un progetto che inaugurerebbe la mobilità ecosostenibile anche in Italia ed in linea con i paesi europei, è un giovane piemontese a rivoluzionare la nuova autostrada delle bici nella provincia di Amsterdam. Paolo Ruffino, 26 anni, è originario di Torino e da mesi cerca di ripensare la mobilità del suo comune, con scarsi risultati. Un progetto che, per ottenere gratificazione, è arrivato però fino in Olanda e che vede il giovane torinese ora consulente della provincia di Amsterdam per la progettazione di una nuova autostrada delle bici, che verrà costruita da Hoofddorp ad Aalsmeer. Per chi ama sfrecciare sulle due ruote, tanto più se su una pista ciclabile che si rispetti come appunto quella della capitale olandese, l’idea di Ruffino si contraddistingue per un’impronta umanistica, che associa la creazione dell’infrastruttura ai benefici derivanti dall’utilizzo della bicicletta. Una vera e propria “ricetta della felicità”, come ama definirla lo stesso Ruffino, un benessere possibile grazie all’utilizzo della bicicletta e di un percorso che ne supporti l’esperienza adeguatamente. Un’idea, inoltre, che mette in gioco soprattutto il fattore umano, la gratificazione del ciclista e il vantaggio psicofisico che, a lungo termine, porterebbe ad un investimento economico crescente dell’Olanda nelle piste ciclabili. Ed è proprio qui che s’inserisce l’apporto di Paolo Ruffino: in quanto studente di Scienze Umane infatti, è incaricato di calcolare i benefici di un approccio improntato al benessere dell’autista su un’infrastruttura che l’Italia si sogna, dal valore economico 15 milioni di euro. Altro che GRAB, quindi. L’idea è sorta grazie alla similarità delle due città, Torino ed Amsterdam, entrambe affezionate all’utilizzo della bicicletta: Torino vanta infatti la stessa popolazione di Amsterdam, ma con il doppio della densità. “Italians do it better” allora? Sì, ma purtroppo con una proiezione ancora all’estero, dove il loro genio viene amplificato, tanto più se il motore del benessere sociale ha origine dalla loro creatività. C’è ancora da pedalare in Italia.

di Barbara Polidori

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