Rignano Flaminio, restituita alla cittadinanza la Torre dell’Orologio. Uno dei simboli del paese

Fois

La storia della Torre dell’Orologio è parallela a quella di Rignano Flaminio. Importante torre difensiva del centro abitato, oggi centro storico del paese, faceva parte delle difese murarie organizzate dai Savelli a partire dal X secolo, con successive trasformazioni e ampliamenti eseguiti fino al XVI secolo. La Torre, posta al lato della “Porta di Terra”, era difesa dalla Bombarda detta la Spinosa, altro simbolo di Rignano, sistemato a fianco della Torre durante i lavori di miglioramento difensivo ordinati da Cesare Borgia tra il 1498 e il 1500. Nel 1892 la Torre è stata dotata dell’orologio, il primo di tipo meccanico del nostro paese, per volere del Duca di Rignano, Emilio Massimo.

I lavori di restauro, diretti dall’Architetto Giampietro Gioia e supervisionati dall’Assessore ai Lavori Pubblici, Architetto Doriana Levrini e dal Comune di Rignano Flaminio, cominciati il 12 settembre, sono stati completati con quasi due mesi di anticipo rispetto ai tempi di contratto, mentre l’importo speso risulta essere inferiore a quanto preventivato in fase progettuale.

Durante il restauro sono state riscoperte e analizzate tutte le precedenti tinteggiature applicate alla Torre ed è stato scelto il colore riconducibile all’aspetto assunto dalla struttura nel 1892, quando venne apposta la cella campanaria che ancora oggi accoglie due campane, di cui una proveniente dalla scomparsa chiesa di Santa Maria, che scandiscono le ore al paese. La tinta analizzata e riprodotta è composta da: 70% di grassello di calce, 10% acqua, 6 % rosso Marte, 5% ocra gialla, 4% bruno Marte, 3% terra di Siena naturale, 2% terra d’ombra naturale.

Anche il Lavatoio Comunale, risalente alla prima metà del ‘600 durante le sistemazioni urbanistiche introdotte dai Borghese, è stato oggetto di restauro. Il Lavatoio – altro pezzo di storia locale – veniva approvvigionato dall’acquedotto dell’acqua Paola, in onore di Paolo V Borghese di cui ancora oggi si ammira lo stemma, con l’aquila che sormonta il drago, nella fontana del sarcofago di piazza Vittorio Emanuele II.

di Giovanni Antonio Fois

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