Allontanare i ragazzi dalle famiglie per combattere le mafie.

Roberto di Bella cerca di garantire la possibilità di una vita diversa a probabili futuri ‘ndranghetisti

Roberto di Bella, 53 anni, presidente del tribunale per i minori di Reggio Calabria, dal 2012 cerca di assicurare una reale possibilità di vita diversa ai ragazzi di famiglia ‘ndranghetista. Lo fa in maniera innovativa e difficile: allontanando i ragazzi dalle proprie famiglie. I bambini e adolescenti vengono trasferiti in altre regioni, affidati ai servizi sociali e collocati in comunità o in famiglia, dove dovrebbero rimanere fino al compimento dei 18 anni, età in cui potranno decidere di far ritorno in Calabria. I minori finora interessati dal programma sono circa 40 tra ragazzi e ragazze.

 La drastica misura emerge dalla consapevolezza che nascere e crescere in una cultura mafiosa trasforma il più delle volte i ragazzi stessi in mafiosi. Basti pensare che i minori che oggi vengono processati per omicidio, estorsione e traffico di droga connessi alla ‘ndrangheta sono i figli o nipoti di coloro che venivano processati e incarcerati 20 anni fa. Per questo oggi, se le famiglie sono considerate un pericolo per i figli, questi possono essere allontanati dal tribunale dei minori.

 Sebbene il provvedimento di allontanamento generi in un primo momento rabbia ed rifiuto da parte dei ragazzi, uno volta intrapresa la nuova vita lontano da casa non sono stati pochi i casi in cui il giudice è stato ringraziato dalle stesse persone che se avessero potuto si sarebbero rifiutate di partire. Il programma infatti sembra funzionare: a parte il caso di un ragazzo che ha ricevuto un Daspo, un divieto di partecipare a alle manifestazione sportive, nessuno dei minori parte del programma ha commesso reati.

Il giudice e tutti coloro che lavorano al programma, si impegnano affinché questi anni non siano solamente una bella esperienza, ma che siano un’occasione grazie alla quale i ragazzi possano sviluppare amicizie diverse e durature, divertirsi e comprendere, toccandolo con mano, che un futuro diverso è possibile.

 Nel programma giocano un ruolo fondamentale anche le madri, che nel 25% dei casi scelgono di partire con i figli per sfuggire anche loro all’ambiente mafioso. Inoltre, accade che le madri si rechino in tutta segretezza in tribunale per chiedere esse stesse l’allontanamento dei figli, non essendo in grado di ribellarsi autonomamente al sistema. Ci sono stati casi di padri che, dopo l’allontanamento, hanno scritto al giudice di Bella per ringraziarlo.

 Un nuovo drastico metodo quindi, che cerca di agire alla radice e che, per il momento, sembra permettere ai minori interessati di fare esperienza di una realtà diversa, e possibile.

 di Giulia Montefiore

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