La parola di Antonio Ingroia. Una voce sopra le accuse.

Negli ultimi giorni si sono rincorse notizie su presunti illeciti commessi da Antonio Ingroia, che, si è favoleggiato, sarebbe stato posto sotto inchiesta per essersi appropriato di qualche decina di migliaia di euro.
Antonio Ingroia ha, sin da subito, chiarito la sua posizione che riportiamo di seguito e che, sarebbe utile, venisse riportata a caratteri anche cubitali.
Nel periodo in cui Antonio Ingroia era amministratore unico della Sicilia e servizi, in tale qualità, egli ha infatti percepito delle cifre a titolo di rimborso spese e altre come indennità. E questo è vero. Cifre assolutamente lecite e per niente sproporzionate rispetto al suo ruolo, all’interno della società.

Nello svolgimento delle sue mansioni di amministratore unico, in perfetta linea con il suo consueto agire, Antonio Ingroia ha infatti fatto risparmiare alla Sicilia e servizi, diverse decine di milioni di euro (circa trenta), in relazione ai quali l’assemblea dei soci ha poi deciso di conferirgli una cifra adeguata all’ottimo lavoro svolto. Cifra che, al netto delle imposte, non sarebbe sicuramente di valore elevatissimo ma che, soprattutto, non presenta alcun carattere illecito o connotati di furba attribuzione.
Il tam tam iniziale della notizia, però, avrebbe potuto lasciare nella mente di tanti l’idea che il dottor Ingroia potesse non essere all’altezza della simpatia e ottima considerazione che lo accompagnano. Vale la pena per questo sottolineare che in merito a quanto gli si è ascritto egli stesso ha fatto ampiamente luce. I pm avevano mosso le contestazioni, inizialmente, sulla base di una normativa del 2006, abrogata e sostituita da nuove norme nel 2008, sulla base delle quali sono del tutto leciti gli importi percepiti dall’avvocato Ingroia a titolo di indennità o di rimborsi.
La sua onestà resta ancora un importante tratto distintivo.

Print Friendly, PDF & Email