Oltre l’Erasmus, c’è l’Erasmus Mundus.
Tutti, o quasi, conoscono il progetto Erasmus. Dal 1987 ad oggi ha portato più di 3,5 milioni di studenti universitari in giro per l’Europa a studiare o lavorare e sono almeno un milione i figli delle coppie nate durante il progetto Erasmus. Ma per chi vuole intraprendere un percorso di studi interamente all’estero e non solamente uno scambio, esiste l’Erasmus Mundus. Meno conosciuto del classico Erasmus, mero progetto di scambio universitario, l’Erasmus Mundus consente di studiare per un Master o di conseguire un dottorato di ricerca in almeno due Paesi dell’Unione Europea ed oltre. Al termine degli studi si ottiene una Joint Degree, ovvero un titolo unico rilasciato da due istituzioni.
L’Erasmus Mundus nasce nel 2004 ed oggi questi programmi di Master e dottorato sono almeno 328 e sono realizzati da consorzi di istituzioni d’istruzione superiore dell’Unione Europea e del mondo. Fino ad oggi (dati aggiornati al 2015) sono state assegnate più di 20.000 borse di studio, di cui circa 18.600 per studenti di livello master e 1.400 per candidati dottorali. Le entità delle borse differiscono, ma vanno da un minimo di copertura totale del costo delle tasse universitarie, che variano da consorzio a consorzio, fino a coprire i costi degli spostamenti da un luogo di studio all’altro e ad assegnare uno stipendio mensile. E’ anche possibile accedere, sempre mediante selezione, come studente pagante, nel caso non si risultasse vincitori di borsa o non si volesse partecipare alla selezione per i fondi.
E’ una grande sfida per le istituzioni superiori, che devono trovare i partner giusti per creare nuovi percorsi di Master che siano specifici, coerenti e, soprattutto, di elevata qualità accademica e con una connessione al mondo del lavoro. Per essere denominato Erasmus Mundus e ricevere i fondi europei infatti è necessario rispondere a questi, ed altri, criteri, assicurando anche un periodo di stage in organizzazioni, aziende o università specializzate nell’ambito accademico in questione.
I risultati della più recente Erasmus Mundus Graduate Impact Survey dimostrano come i laureati Erasmus Mundus abbiamo un più alto tasso di occupazione rispetto agli altri laureati, con circa il 60% occupato entro i primi due mesi, mentre il 40% restante non aveva ancora trovato un lavoro adeguato nel mercato del lavoro o una posizione che soddisfacesse i propri interessi.
Tuttavia, il valore aggiunto del programma in termini di occupabilità non è chiaro ed è difficile da provare, in quanto molti degli studenti avevano già esperienza lavorativa nel proprio campo di interesse prima di intraprendere il loro percorso Erasmus Mundus.
di Giulia Montefiore