“Sono Tornato”: Il ritorno più o meno velato del Fascismo

La vicenda è ambientata al presente, nell’aprile 2017, quando nel quartiere multietnico dell’Esquilino a Roma appare in un cunicolo spazio-temporale Benito Mussolini. In parallelo, di fronte al parco da dove è sbucato Mussolini, un giovane e squattrinato di nome Andrea Canaletti, documentarista di una televisione italiana, interpretato da Frank Matano, sta realizzando un servizio sulle difficoltà degli immigrati in Italia. Con scarso successo. Il Duce, interpretato da Massimo Popolizio,non appena riprende conoscenza, torna in giro nella Roma del nostro tempo, quella multietnica, dei disagi sociali e delle persone arrabbiate. Subito capisce che può instaurare il suo potere, perché i problemi di oggi sono molto simili a quelli del passato. Passa un giorno e Andrea Canaletti lo ritrova, credendo di girare il documentario dell’anno, con un attore che recita bene nei panni di Mussolini. In realtà pian piano si accorge che quello non è un attore ma è davvero il Duce. Se inizialmente l’aveva seguito con entusiasmo, successivamente lo abbandona.

La commedia di Luca Miniero è un riadattamento del film tedesco “ Lui È tornato”, dove si assiste al ritorno di Hitler. La tematica è identica,cambia solo il contesto: l’Italia sorniona che guarda al Duce con un pizzico di nostalgia e la Germania che non dimentica il suo oscuro passato.

Sugli schermi è proposto qualcosa di diverso. Non assistiamo soltanto a un film-commedia che irride la figura di Mussolini e ne percepiamo il distacco. Anzi, al contrario. Scorgiamo una vena di ammirazione nei confronti di un simile personaggio. I valori (se così possiamo definirli) sono solo una facciata di quel ventennio, resta soltanto molto sgomento per quel pezzo di storia d’Italia. Lo vorremmo cancellare ma in realtà è così ben radicato che molti di noi oggi auspicherebbero volentieri un ritorno al fascismo. Nessuno, o quasi, ricorda le nefandezze compiute all’indomani del 1938 con la ratifica degli atti razziali, e la deportazione di numerosi ebrei. Ma qui già ci ritroviamo nella seconda parte del film, quando la comicità si trasforma in una sottile ironia che smette di farci sorridere. Stuzzica la riflessione. Specialmente nel momento in cui ci rendiamo conto che il Fascismo ancora sopravvive in noi. Oggi è più crudele di prima. Appare più subdolo, nascosto nel buonismo di alcune persone, che all’apparenza sembrano docili ma in realtà nascondono un lato piuttosto inquietante. Non è più la dittatura anacronistica portata all’inizio del film, ma una forma nuova, scandita dai nuovi mezzi di comunicazione e soprattutto da persone disposte a ottenere il successo (il nuovo potere) a qualunque costo. Ne è la prova il personaggio interpretato da Stefania Rocca.

La pellicola “Sono Tornato” diventa così un pretesto per ragionare sulla nostra società, che ha superato quel brutto momento storico soltanto con le parole. Di fatto, forse il fascismo non è mai scomparso nella coscienza collettiva. Se inizialmente entriamo nella sala con allegria, alla fine della proiezione usciamo turbati, soprattutto per l’imminente futuro. Tra pochi giorni, infatti, si svolgeranno le elezioni e chissà se qualcuno non sarà influenzato sulla sua scelta politica proprio da questo film.

Regia: Luca Miniero

Paese di produzione: Italia

Data di uscita: 1 febbraio 2018

Genere: Commedia, satirico Durata: 100 minuti

Interpreti: Massimo Popolizio, Frank Matano, Stefania Rocca.

di Daniele Altina

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