Ferragosto di terrore per cinque giovani migranti

Si può essere migranti, giunto chissà come e chissà da dove; si può aver attraversato il mare con l’unica certezza della partenza, e nessuna dell’arrivo. Si può essere ospiti di un centro di accoglienza, con un passato nebuloso e un futuro incerto. Ma si può anche essere semplicemente ragazzi con tanta voglia di divertirsi, per esorcizzare, magari, un passato ancora troppo presente, o semplicemente perché, forse, i ragazzi sono uguali in ogni parte del mondo.

Eppure anche semplicemente partecipare a una festa può rivelarsi un incubo. Questo è quanto è capitato a cinque minori ospiti di una comunità di Partinico (già tristemente nota per altri episodi xenofobi), la cui unica colpa è stata quella di aver partecipato ai festeggiamenti per il ferragosto su una spiaggia a Trappeto, nella frazione di Ciammarita. Una semplice festa in spiaggia, il classico falò cui tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo partecipato.  Ancora non è chiaro quale possa essere stato il fattore scatenante; di certo si sa che i cinque giovani sono stati aggrediti dapprima verbalmente, con insulti a sfondo razziale, e poi fisicamente, anche con bastoni, strattonati e spintonati e costretti a scappare. Secondo quanto riportato da alcuni testimoni i giovani immigrati non avrebbero nemmeno tentato di reagire, ma solo cercato di proteggersi per poi allontanarsi dalla spiaggia. Eppure questo non è bastato a calmare gli animi. I ragazzi, in attesa del pulmino che li avrebbe riportati al centro di accoglienza, sarebbero stati nuovamente accerchiati e apostrofati con frasi come “sporchi negri”.

L’arrivo tempestivo del mezzo sembrava avesse scongiurato il peggio, ma è stato proprio in quel momento che si è scatenata una vera e propria caccia al migrante. Gli aggressori (sembra tutti giovani del luogo) si sono lanciati all’inseguimento del mezzo a bordo di quattro auto a folle velocità, lungo le strade che collegano Trappeto e Partinico, riuscendo a bloccarlo in via maggiore Guida. Il branco, a quel punto, si è di nuovo scagliato contro il mezzo, prendendolo a calci e pugni, e costringendo gli occupanti a scendere. La stessa operatrice, intervenuta per difendere i minori, è stata insultata e picchiata, nonostante i tentativi dei ragazzi di spiegare di essere “ragazzi come voi, giovani che vogliono solo divertirsi come voi”. Solo il suono delle sirene in lontananza ha evitato il peggio, costringendo gli aggressori alla fuga (non senza prima aver rapinato uno dei migranti, tutti minacciati di morte, derubandolo del cellulare). La vicenda, per fortuna, si è conclusa con tanta paura e qualche escoriazione, ma senza gravi conseguenze.

I ragazzi e l’operatrice sono stati ascoltati presso la caserma dei carabinieri, dove è stata sporta una denuncia-querela contro ignoti, mentre le indagini proseguono con l’acquisizione dei filmati delle telecamere di sorveglianza delle zone in cui è avvenuta l’aggressione e delle testimonianze di chi ha assistito alla vicenda. Nella speranza che i responsabili di tale violenza siano identificati e assicurati alla giustizia.

di Leandra Gallinella