La drammatica situazione in Venezuela

Se aprissimo il portafogli, con dentro l’intero stipendio di un mese e se questo stipendio non bastasse, a causa dell’inflazione, a comprare la spesa utile per mangiare un paio di giorni, ecco, a quel punto potremmo comprendere in parte cosa sta vivendo la gente che abita in Venezuela. Non solo. In Venezuela è anche diventato difficile, avendo i soldi, trovare cosa acquistare. E’ difficile trovare beni di prima necessità e le ultime misure decretate dal presidente Maduro non stanno ancora risolvendo la situazione.
E’ uno stato che precipita ogni giorno di più in una situazione talmente disastrosa che le nazioni vicine stanno pensando di chiudere le frontiere o limitarne l’accesso a causa del continuo afflusso di emigranti in fuga.
Una terra che, in passato, ha rappresentato per molti italiani, una promessa realizzata di ricchezza e benessere si è trasformata, a causa di manovre politico economiche errate, in un luogo da cui fuggire.
Le notizie che arrivano non sono rassicuranti. La gente ha fame, ha paura, teme l’esplosione di violenza. La terra promessa sembra adesso un arido deserto da cui andarsene.
Tra i cambiamenti messi in atto da Maduro per contrastare la crisi, il tentativo di creare una moneta più forte. In un attimo cinque zeri sono stati cancellati e si è creato una sorta di nuovo bolivar. Il problema è che la gente non riesce a capire a cosa sia servita questa manovra visto che, in ogni caso, non si riesce a comprare nulla neanche con la nuova moneta.
Alla fame e all’impossibilità di acquisto si aggiunge la paura di arresti, di violenza da parte dell’esercito chiamato a vegliare sulle città. Le proteste dei mesi trascorsi sono state spesso soffocate nel sangue, molti giovani sono morti per strada mentre tentavano di contestare un governo sempre più barricato in torri in cui non arrivano le urla di un popolo confuso.
E’ l’economia globale che funziona così: se non ne rispetti le regole, se non hai alleati forti, se non entri nel mercato seguendone i dettami, rischi di crollare, di scendere talmente in basso, da non vedere più la luce. E il Venezuela al momento è al buio.
Il tentativo di creare un’ economia autonoma, al momento, è da ritenersi fallito nonostante questo paese non sia una terra povera. Ha petrolio, ha bellezze naturali che tolgono il respiro, produceva addirittura energia elettrica sufficiente per tutta la nazione, sul territorio erano presenti importanti allevamenti di bovini, ma oggi l’imperativo per milioni di persone è solo uno: la fuga

di Patrizia Vindigni

Print Friendly, PDF & Email