Arrestato Leo Sutera boss mafioso di Agrigento

Leo Sutera, soprannominato “il Professore” capo di Cosa Nostra di Agrigento, fedelissimo di Matteo Messina Denaro, è stato arrestato dopo che i giudici hanno riscontrato il pericolo di fuga. Il boss di Sambuca di Sicilia, è indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso. La squadra mobile di Palermo ed Agrigento lo ha arrestato all’alba su ordine emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo.

Il Professore, secondo i giudici, ha continuato a gestire il malaffare del mandamenro mafioso di Agrigento e provincia, in particolare le attività edili. Leo Sutera è consideraro il capo mafioso del mandamentl agrigentino e uomo di fiducia del capo dei capi di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, con cui comunicava con il sistema dei pizzini. Arrestato sei anni fa, Leo Sutera, era considerato il punto di incontro tra i boss mafiosi delle province e la cupola di Cosa Nostra. Un ruolo importante nella gerarchia di comando mafiosa, che il Professore ricopriva e svolgeva per nome e per conto del boss dei boss Messina Denaro, da tutti indicato come il nuovo capo indiscusso di Cosa Nostra.

Il Professore era l’anello di congiunzione per arrivare a “u siccu” così era soprannominato Messina Denaro, infatti i Ros lo avevano fotografato mentre leggeva un suo pizzino. Sutera era stato scarceraro due anni fa, ma era un sorvegliato speciale perchè considerato socialmente pericoloso. L’ordine di erresto è stato emesso per evitare una possibile fuga del boss di Sambuci, che è emersa dalle intercettazioni ambientali e telefoniche, in cui si percepisce che Sutera avrebbe preparato una fuga per i prossimi giorni. “Me ne vado in Ungheria, ripeteva da tempo. Appena finisce questa storia me ne vado pure io. Me ne voglio andare all’estero, non ci voglio stare più qua.

Ci scassano le minchia continuamente posso contrastare con loro? In Romania, vado in Ungheria. In Ungheria sono persone serie, compro una casa e vado a stare con mia moglie, mia moglie con la pensione, tutti e due in pensione…ti saluto”. Diceva così il Professore in una delle ultime intercettazioni, ora è tornato in carcere il vecchio boss che sognava la pensione mentre gestiva gli affari edili del mandamento di Agrigento.

di Claudio Caldarelli

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