Care amiche siate orgogliose di essere femministe! Non rinunciate a lottare per i vostri diritti.

Care amiche, vorrei tanto che non fosse per voi una vergogna sentirvi femministe nell’animo. Vorrei che riconquistaste, con i fiori nei capelli, con gli abiti colorati, con le vostre minigonne e i capelli ribelli, un posto nella storia, di quella storia delle donne. Vorrei che tutte insieme potessimo condurre nuove battaglie per ottenere rispetto, perché sia punito, secondo legge, chi ci uccide mentre adesso, dopo pochi anni, è libero con mille giustificazioni. Sarebbe giusto che non si affermi mai più che, in fondo, se abbiamo un brutto carattere o se vogliamo abbandonare l’uomo che “ci ama”, o anche se abbiamo tradito,  un po’ meritiamo la morte o ce la siamo cercata. Vorrei che tutte fossimo unite da un sentimento antico, quello di essere unite nell’avventura su questo pianeta, quell’avventura che costumi, tradizioni ancestrali, strane vergogne e critiche pesantissime, spesso, ci impediscono di vivere pienamente, secondo libero arbitrio.

Quando un uomo (uno di quelli che non comprende) manca di un gesto gentile nei nostri confronti e, con un sorriso beffardo ci dice “hai voluto la parità” dobbiamo cominciare a pensare che è bello che un uomo così non sia gentile. In cambio di una delicatezza usata nei nostri confronti  vorrebbe la nostra libertà di scelta, desidererebbe il nostro chinare la testa e tornare ad essere solo costola dell’uomo.  Un uomo così non ci vuole pensanti, non ci vuole libere. La nostra libertà gli fa paura perché non ne comprende la meravigliosa portata, non comprende quanto può essere bello camminare insieme. Pensa solo che gli piace la donna sottomessa, che ha bisogno di lui perché senza di lui non ha diritto a stare nella società, vuole essere il passaporto per il mondo di un’anima femminile. Non dobbiamo avere necessità, né per legge né per nostro sentire, di questa strano lasciapassare.

Non sono questi gli uomini che dobbiamo cercare e amare. Sono quelli che condividono con noi il quotidiano, che se ci vedono stanche dopo una dura giornata, ci aiutano, togliendoci un po’ di lavoro, facendolo serenamente, senza sentirsi meno maschi per questo. Sono quelli che comprendono che il rispetto reciproco è un vantaggio.

Abbiamo dovuto chiedere di vedere riconosciuta la nostra parità in leggi dello stato. Non diamo per scontato il traguardo raggiunto. Non è scritto da nessuna parte che, come con alcune proposte di legge di recente avanzate, non si possano fare, in un giorno, mille passi indietro.

Se solo nel 1981 è stata eliminata la legge che prevedeva il delitto d’onore, è anche vero che in una sentenza si è  ridotta la pena di un omicida perché avrebbe ucciso in preda ad una tempesta emotiva. Pensate che non sia possibile arrivare a giustificare nuovamente il femminicidio per delitto d’onore? Pensate che la legge sull’aborto sia una conquista che non possa essere abrogata?  Magari costringendo le donne violentate a tenersi il bambino? Vi sembra fantascienza? in altre parti del mondo, sotto il rigurgito di un falso ritorno ai valori (di chi???) si è affermato il divieto di aborto in senso assoluto. Vogliamo davvero attendere che si torni indietro o pensiamo di contestare vivamente e di non votare chi si presenta con queste proposte medievali? Non pensate che se metà del mondo è schiavo, dobbiamo gridare ad alta voce che non ci piace?

Viviamo in un contesto in cui qualche diritto (non la parità perché da quella siamo ancora lontani) è stato riconosciuto. Consideriamolo un punto di partenza, non accontentiamoci, e ricordiamoci che non sono gentili concessioni, sono  diritti.

E lavoriamo su noi stesse perché, a volte, le donne sono feroci nei confronti delle donne.

Un esempio banale… Una donna che non vuole avere figli perché dovrebbe lasciare il suo lavoro. Incominciate a pensare quanto siete disposti a comprenderla. Una donna che sceglie di dire che ama il sesso e che non riesce a stare a lungo con la stessa persona.  Quanto riuscite a non giudicarla? Rileggete queste frasi e mettete un uomo al posto di una donna… Vi faranno automaticamente meno effetto. Ecco questo vuol dire che siamo ancora lontane dalla naturalezza nel concetto di parità. Un uomo può sempre e comunque fare quello che vuole. Una donna, NO, anche ai nostri occhi.

di Patrizia Vindigni