L’Aglianico di Terrantiqua

Una scoperta piacevole, improvvisa, fraternamente sincera, un fuoriclasse d’eccellenza, indiscutibile: Sannio Aglianico di Terrantiqua. Una cantina giovane su un terreno antico. Un viticoltore giovane con radici nel giurassico, nel cretaceo ma anche nel triassico. Nomi particolari per vini unici. Senza pretese, con molta umiltà, Gianluca D’Aloia versa il suo vino, con gesti semplici, nel nostro calice.

Ci versa l’Aglianico, il suo Aglianico, prodotto nel Sannio Beneventano, su una collina a 350/400 s.l.m., un vino rosso dal colore del tramonto a mare in notte di luna. Una etichetta particolare, un fossile rinvenuto nei terreni di coltivazione, già questo un segno distintivo e divinatorio, che fa pensare al passato remoto che più remoto non si può.

Da quel passato, Gianluca trae spunto per rinnovare, con rispetto, il lavoro dei sui familiari che da sempre coltivano queste aspre terre ricavandone tanta fatica, molto sudore, mani callose e rughe sulla fronte, ma anche e soprattutto un vino da signori. Erroneamente qualcuno lo definisce il Barolo del Sud, per noi è  semplicemente l’Aglianico di Gianluca, frutto della stessa fatica, dello sudore, delle stessa schiena, abbassata fino a toccare terra con le rughe della fronte. Un vino,  concentrato di garbo, sinuoso e avvolgente, altero e pulito.

Si un vino elegantemente pulito, non invadente e nel contempo passionale. Un vino, l’Aglianico di Terrantiqua, di Gianluca D’Aloia, che assomiglia al suo viticoltore, di cui ne ha tratto tutte le movenze, gli sguardi e l’educazione.

Gesti semplici carichi di significato, una passione maturata negli anni della infanzia, fatta di ricordi e di memoria. Gianluca versa il vino, il suo Aglianico con la consapevolezza che sta condividendo con noi il suo sangue, una cerimonia laica di accoglienza fraterna. A noi il compito di preservarne la purezza, la gioia che emana e sentirci parte di un rituale antico che si ripete, grazie all’animo d’altri tempi diGianluca, un ragazzo capace di coniugare con il cuore, la sapienza del passato con la sua scelta di vita di oggi.

Da tutto questo, nasce l’Aglianico di Terrantiqua che abbiamo incontrato sui nostri passi  al Vinoforum al Parco di Tor di Quinto a Roma dal 14 al 23 giugno.

di Claudio Caldarelli

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