I motivi del fallimento della sinistra in Grecia

Capire i motivi della sconfitta di Alexis Tsipras alle elezioni greche non è una questione che ha un’importanza solo locale. La Grecia, proprio perché il paese più debole economicamente della zona euro, è stata protagonista della vicenda più illuminante della recente storia europea. In Grecia si sono rilevati con particolare efferatezza tutti i difetti di un sistema di poteri che ha generato l’ondata di rabbia misantropa e sovranista a cui assistiamo quotidianamente.
Il risultato delle elezioni dello scorso 7 luglio ha riconsegnato il governo a Nuova Democrazia, il partito di centrodestra affatto incolpevole dei mali storici greci, e al neo-premier Kyriakos Mitsotakis, figlio di Konstantinos Mitsotakis, Primo ministro ad inizio degli anni novanta. Una dinastia, quella di Mitsotakis, tra le più influenti nella società greca. Tutto ciò spiega molto chiaramente la disillusione che ha generato l’esperienza al governo di Syriza, il partito della sinistra radicale che di radicale ha avuto solo la capacità di smentire le proprie promesse elettorali.
Il governo di Tsipras era nato da una travolgente volontà di cambiamento di un popolo oppresso dalla crisi, e culminata con il referendum in cui i greci si erano illusi di poter respingere il memorandum imposto dalla Troika. Un accordo che si basava su un meccanismo di austerità per i molti e il socialismo per i pochi. Quei pochi erano i banchieri delle maggiori banche europee che avevano riempito i propri bilanci di titoli tossici.
Tsipras ha tradito questo desiderio di cambiamento dapprima firmando un accordo con la Troika nella piena continuità con i governi precedenti e accettando tutte le riforme più dure che i creditori esigevano. L’ha tradito quando ha svenduto alla Germania i diritti dei migranti per un alleggerimento sul debito. Infine, ratificando la costruzione del gasdotto dalla Turchia cedendo alle pressioni americane. Ma la colpa maggiore di cui si è macchiato il governo Tsipras è di aver instillato nei cittadini greci l’idea pericolosa e malsana che attraverso un processo democratico le cose non possano cambiare. Il capitalismo globalizzato ha separato sempre più la sfera politica da quella economica. Così la Grecia si è scontrata con interessi molto più grandi dei suoi e la democrazia ha subito in questi anni un deterioramento pericoloso che riguarda tutta l’Europa. Fino a quando le sinistre non prenderanno atto di questa verità e decideranno di trovare soluzioni europee per problemi europei e soluzioni nazionali per problemi nazionali, le destre xenofobe continueranno a crescere. Già, oggi sembra abbiano preso un’apparenza invincibile.

di Pierfrancesco Zinilli

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