Maggio è il mese dedicato alla Madonna

silviabrevi cenni di mariologia

Sin dall’Antico Testamento possiamo trovare la figura di una donna riconducibile alla figura di Maria, addirittura dalla Genesi i cristiani riconoscono in Maria la persona descritta nel versetto(GN3,15) in cui Dio parla al serpente (il male): “Metterò inimicizia tra te e la donna, tra la tua e la sua discendenza. Questa discendenza ti colpirà al capo e tu la colpirai al calcagno“, fortunatamente data la sua indole di convinta pacifista, non sarà Maria a colpire il male al capo, ma la sua stirpe. Oppure, un altro cenno in Isaia ( Is 7,13) da precursore degli odierni spoiler, ci anticipa “E allora Isaia disse: Ora ascoltatemi, tu e la tua famiglia, discendenti del re Davide. Avete già abusato della pazienza degli uomini e ora con questa risposta, abusate anche della parola del mio Dio. Ebbene, il Signore vi darà lui stesso un segno. Avverrà che la vergine incinta partorirà un figlio chiamato Emmanuel( Dio con noi)” sono delle piccole ma grandi anticipazioni, interpretabili con quello che sarà poi evidenziato e meglio raccontato nel Nuovo Testamento. Ma a questo punto,  l’ateo si domanda: la verginità può essere abbinata al parto? Ebbene si, per il fedele cristiano si. Questo è possibile, ma solo per Maria . Lei donna pura ed integra, modello di femminilità, bontà e bellezza, proprio perché è una creatura concepita da Dio in modo molto speciale, ha l’elezione a diventare Madre di Dio, lei l’unico essere del genere umano chiamato a partecipare ad un progetto speciale, il progetto divino che contempla Maria come genitrice di Gesù Cristo, colei che è stata scelta dal Padre come “via” per l’incarnazione del Verbo suo Figlio.  Maria quindi, donna per eccellenza, innalzata da Dio stesso a partecipare al progetto più grande per il destino dell’umanità: la chiamata all’eternità. Donna generatrice della Vita, madre del Messia, intatta, inviolata, sempre vergine e santa, ci fa da specchio, come modello di integrità per tutto il genere umano.

Prima del Concilio Vaticano II, la mariologia non era una disciplina autonoma, ma si soffermava sui dogmi come privilegi di elezione, senza approfondire la grande importanza della figura di Maria, poi finalmente, una volta diventata disciplina teologica, viene inserita nella prospettiva storico-salvifica che giustamente le compete. Fortunatamente, sin dai primi secoli, la riflessione mariologica è servita a chiarire dubbi ed eresie cristologiche, grazie ai Padri della Chiesa che hanno sostenuto la doppia natura di Cristo( cento per cento Dio e cento per cento uomo) di cui Maria partecipa come madre della sua natura umana. Per chiarire definitivamente i suoi titoli,  la chiesa li fissa in quattro dogmi  fondamentali :  1° dogma al Concilio di Efeso nel 351 afferma la sua maternità divina: Maria Theotokos sopra descritta.  2° dogma nel Concilio di Costantinopoli II nel 553  in cui si afferma dogmaticamente la sua verginità “prima , durante e dopo il parto” ovvero Maria Aeiparthenos (sempre vergine). 3°dogma Pio IX, nella Basilica di San Pietro,  l’8 dicembre 1854 ( non casualmente dopo l’apparizione di Lourdes) ,proclama la Immacolata Concezione di Maria, proprio nel momento in cui, un raggio di luce gli tocca la fronte nella meraviglia generale. Maria viene dichiarata preservata dal peccato originale, nello stesso momento in cui viene concepita e la ragione di questo privilegio, risale al fatto che Maria non è sporcata dal peccato in quanto parte del disegno divino che dall’eternità l’ha concepita pura. Come l’Arca Santa che conteneva la Legge, così lei conteneva il Verbo Incarnato. 4° dogma il 15 agosto del 1950, PioXII proclama L’Assunzione al Cielo di Maria,  la Chiesa ci tiene a ritenerla privilegiata descrivendola in una “dormitio”,  in cui il corpo si riunisce subito all’anima dopo la morte. In quanto madre di Dio,priva di peccato e prima tra i redenti, ha il merito che le permette di essere assunta direttamente in cielo.

Maria quindi viene confermata modello di tutta la vita del genere umano, in quanto dalla sua concezione immacolata all’ assunzione al cielo, mostra la bellezza del disegno di Dio per noi. Quello che dovremmo vedere in lei è la sua “grazie increata” ovvero la stessa presenza di Dio  che è in tutti noi . Dice Santa Elisabetta della Trinità: “lei il mistero umano che ha aperto uno squarcio all’attività della Grazia“, quell’aspetto umano che ci mostra tutto lo sviluppo della nostra vita, dalla nascita  fino alla resurrezione. Inoltre essendo figura semplice ma fondamentale, ci ricorda come ognuno di noi ha un carisma, una sua inclinazione che lo contraddistingue, come ognuno è utile al progetto divino e come ognuno di noi può sempre imparare da lei l’amore integro e puro, senza secondi fini o scopi materiali.

Le sue numerose e costanti apparizioni ci dimostrano che Maria ha un corpo intatto,  un corpo risorto che risplende di luce e di amore, si mostra a noi per ricordarci qualcosa che abbiamo dimenticato, ci fa da intermediaria  con  il compito di intercedere per gli uomini  facendo da ponte tra noi e Dio. Maria, ricordandoci il posto primordiale delle donne nella vita, nella genesi e nella crescita dell’umanità,  con la sua immagine forte e volitiva, viene in nome di Dio scegliendo, non a caso, i più poveri  ed i meno istruiti come interlocutori e portatori dei suoi messaggi.

 Nel prossimo numero, seguirà una breve storia delle apparizioni mariane, per completare la celebrazione del mese mariano di maggio a lei dedicato.

di Silvia Amadio

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