Il Mediterraneo dentro l’Orto Botanico di Roma con il SalinaDocFest dal 18 al 20 settembre 2020

Per tre giorni Salina, l’isola più verde delle Eolie, si mette in scena dentro l’Orto Botanico di Roma. Si mette in scena dal 18 al 20 settembre con il suo cinema, il SalinaDocFest, ma anche con le sue tradizioni e la sua migliore gastronomia. Pure lo scenario del luogo dove si svolge l’evento, l’Orto Botanico capitolino, è una preziosa isola verde trasteverina, proprio sotto il Gianicolo. Un luogo d’incanto e silenzio, sempre da riscoprire o da visitare per la prima volta per turisti e romani che ancora non lo conoscono. Scenario migliore non poteva scegliere Giovanna Taviani, Presidente e Direttrice Artistica per questa edizione romana del più prestigioso festival mediterraneo di cinema narrativo del reale. Prestigio ormai indiscusso, conquistato sul campo, sul mare, in appena quattordici edizioni, con scelte tematiche sempre di bruciante attualità e rigore nella selezione di film documentari nazionali e internazionali di elevata qualità artistica e valore narrativo. È  la prima volta che il SalinaDocFest approda a Roma. Un approdo dovuto al particolare anno pandemico che stiamo ancora attraversando, ma che è anche un invito alla reciprocità di approdo direttamente a Salina, dove si svolge la parte conclusiva della rassegna dal 24 al 26 settembre. Un invito che va senz’altro accolto, perché Salina è davvero luogo di stupore non solo marino, ma anche montano. Il suo nome originario, infatti, è Didime, richiamandosi ai due vulcani spenti pressoché gemelli che dominano il suo paesaggio. Sono il Monte dei Porri, alto 860 metri, e il Monte Fossa delle Felci, alto 962 metri, il rilievo più alto di tutte le Isole Eolie. Rilievo che deve il suo nome a una lussureggiante fossa di felci mediterranee posta alla sua cima, dalla quale si domina tutto il dolce arcipelago. Un’indimenticabile escursione di poche ore mattutine. La fine di settembre è il mese migliore per godere in piena serenità di entrambi i versanti, marino e montano, dell’isola. Salina è anche l’isola del Il postino, l’ultimo film voluto e interpretato da Massimo Troisi fino a qualche giorno prima di morire. Il Comune di Malfa, dove prevalentemente si svolge il festival, ha voluto dedicare un parco tematico all’attore e regista, che scende dalla Casetta Rossa, mitico luogo dell’anima del film, fino alla vulcanica e lunare Cala di Pollara. Tutta questa è la cornice del cinema doc, delle iniziative culturali, di svago e degustazione enogastronomica d’eccellenza che Salina e il festival offrono in questo fine settembre 2020.

Quest’anno il titolo di tutta la rassegna è L’Età Giovane. Quello dei giovani è un tema di cui tutti parlano, ma solo in termini di fredde cifre statistiche o considerazioni astrattamente sociologistiche. Non si va mai al profondo di quella materia intellettualmente, spiritualmente viva che è la loro condizione nei luoghi sociali che li abitano da dentro e da fuori. Il SalinaDocFest, invece, lo ha sempre fatto, dando molto spazio e possibilità di espressione proprio a registe e registi giovani di ogni sponda del Mediterraneo. Questa edizione, perciò, è solo l’apice di una sedimentazione che dà maggiore visione a uno dei caratteri originari del festival.

Tutti i film documentari proiettati sono di sicuro interesse e qualità artistica nel metterci faccia a faccia con il tema dell’età giovane. Particolarmente atteso, dopo il Premio del Pubblico Cinema in Piazza, al Festival Internazionale di Pesaro, è Il caso Braibanti, di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese: una bruciante vicenda giovanile, uno scandalo giudiziario di fine anni ’70 che ha segnato la storia patria. Anche La nostra strada, di Pierfrancesco Li Donni, è un gioiello da recuperare e godere nella tranquilla cornice del giardino romano. Oltre autori e registi dei film proiettati, numerosi gli ospiti che incontrano il pubblico, tra cui Serena Dandini, Jasmine Trinca, Daniele Vicari, Paola e Silvia Scola, Pif, Donatella Palermo, Daniele Luchetti, Lidia Tilotta, Francesco Piccolo.

Gli incontri con gli autori sono moderati dal selezionatore del festival Antonio Pezzuto e da Maud Corino, direttrice di ZaLab Distribuzione. Le degustazioni gastronomiche sono offerte lungo i viali del giardino botanico romano, in Largo Cristina di Svezia, 24 (Via della Lungara). Le piazze centrali di Malfa e Santa Marina, invece, sono i luoghi  principali di Salina dove si svolge dal 24 al 26 settembre la seconda parte del festival. Le iniziative culturali, di svago, di degustazione si svolgono nelle migliori località e locali dell’isola.

Il programma dettagliato è sul sito ufficiale SalinaDocFest XIV, Festival del Documentario Narrativo.

di Riccardo Tavani

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